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Con il Giro di Lombardia è di fatto andata in archivio la stagione 2017 del grande ciclismo. Andiamo dunque a ripercorrere idealmente la stagione con le pagelle finali: tra promossi e bocciati, analizzeremo i risultati delle corse più importanti.
Chris Froome, voto 10
Potrà stare più o meno simpatico, ma il “keniano bianco” del Team Sky è entrato quest’anno ancor più nella leggenda di questo sport. Il quarto trionfo al Tour de France è stato affiancato dal primo successo alla Vuelta Espana: un’impresa riuscita in passato solo ad Anquetil e Hinault, mentre era dal 1998 con Marco Pantani che nessuno conquistava due Grandi Giri in una stessa stagione. Forse meno dominante e “frullatore” di qualche anno fa, ma il più forte è ancora lui.
Tom Dumoulin, voto 9
Probabilmente il vero fenomeno esploso in questa stagione. L’olandese del Team Sunweb (voto 9 anche alla squadra, che trova anche un Tour superbo con la maglia a pois di Barguil e la maglia verde di Matthews) ha vinto con pieno merito il Giro d’Italia mettendo in mostra una condizione superlativa. Prima del trionfo rosa erano arrivati anche il quinto posto della Strade Bianche e il sesto della Tirreno-Adriatico. Semplicemente fenomenale a cronometro, dove ha chiuso al meglio l’anno con l’oro iridato di Bergen.
Vincenzo Nibali, voto 8.5
A 33 anni suonati, lo “Squalo” si conferma uno dei big per le grandi corse a tappe. Terzo al Giro, poi secondo alla Vuelta dietro al solo Froome: il tutto con una squadra assolutamente competitiva ma di certo non all’altezza di corazzate come il Team Sky. La ciliegina sulla torta è arrivata con la vittoria del Giro di Lombardia 2017, al termine di una cavalcata solitaria entusiasmante. Il ciclismo azzurro si è ancora aggrappato al messinese, uno dei pochi a non lasciare mai niente di intentato. Per il 2018 c’è già un appuntamento fisso, ovvero il Mondiale di Innsbruck.
Peter Sagan, voto 8
Il solo fatto di essersi messo sulle spalle per il terzo anno consecutivo la maglia iridata di campione del mondo basterebbe per giustificare il voto. A questo però possiamo aggiungere: le vittorie di tappa a Tirreno-Adriatico, Tour de France e Tour de Suisse, oltre al secondo posto della Milano-Sanremo. Unico neo l’esclusione dal Tour de France dopo il contatto con Cavendish nella quarta tappa: addio sogni di gloria per raggiungere le sei maglie verdi consecutive di Erik Zabel.
Alberto Contador, voto 8
Se analizzassimo solo la Vuelta, sua ultima corsa, al “Pistolero” andrebbe dato un 10. Nel complesso la sua stagione d’addio porta in dote il secondo posto della Parigi-Nizza, il nono posto del Tour de France dove non è riuscito ad esprimersi al meglio, ma soprattutto il quinto posto della Vuelta, dove senza il malessere dei primi giorni sarebbe finito quasi certamente sul podio. Sempre all’attacco, sempre a danzare sui pedali e talvolta quasi “folle” nel partire a diversi chilometri dal traguardo: l’impresa dell’Angliru resterà a lungo nei cuori degli appassionati. Semplicemente “Gracias Alberto“.
Matteo Trentin e Gianni Moscon, voto 7.5
Talenti diversi per età e caratteristiche, ma accomunati da una stagione 2017 che li ha consacrati e lanciati ad alti livelli. Trentin è esploso alla Vuelta, con quattro tappe e la classifica a punti portate a casa: meritatissimo il ruolo di capitano al Mondiale, dove arriva un quarto posto un po’ amaro ma comunque di grandissimo rilievo. Moscon, al netto di qualche intemperanza caratteriale e della squalifica per traino a Bergen, ha messo in mostra potenzialità incredibili che lasciano davvero ben sperare per il futuro del 23enne. Quinto alla Roubaix, campione italiano a cronometro, sontuoso alla Vuelta in supporto di Froome e vicino al podio iridato contro il tempo.
Entrambi saranno attesi nel 2018 da nuove aspettative ed obiettivi sempre più importanti, sia nelle corse di un giorno che nelle gare a tappe.
Alejandro Valverde, voto 7
A trentasette anni la doppietta Amstel Gold Race – Freccia Vallone è un qualcosa di semplicemente incredibile. La sua stagione poteva essere appena iniziata, ma la caduta nel prologo del Tour de France manda in frantumi la sua gamba, oltre a tanti progetti e speranze. Nel 2018 tornerà e l’ “Embatido” sarà di nuovo pronto ad azzannare altri trionfi, c’è da crederci.
Fernando Gaviria e Marcel Kittel, voto 7
Probabilmente i due velocisti dell’anno. Il primo ha dominato le volate del Giro, il secondo ha stracciato la concorrenza al Tour perdendo la maglia verde per una caduta che gli ha impedito di arrivare a Parigi. Purtroppo entrambi si sono fatti vedere poco nel finale di stagione, con Gaviria ottavo al Mondiale. L’età sorride al 23enne colombiano, di sei anni più giovane rispetto al tedesco. Uno scontro tra i due potrebbe essere tra i principali temi degli sprint targati 2018.
Fabio Aru, voto 6
Difficile riassumere in un giudizio la stagione del sardo dell’Astana. L’obiettivo principe era il Giro, però sfumato a causa dell’infortunio che ha stravolto preparazione e stagione del “Cavaliere dei quattro mori”. Arriva così il cambio di rotta verso il Tour de France, preceduto dal trionfo tricolore: alla Grande Boucle arriva un quinto posto condito da un paio di giorni in maglia gialla e un podio perso nell’ultima settimana. Prepara anche la Vuelta, ma in Spagna fatica molto e non riesce quasi mai a mettersi in mostra chiudendo al 13° posto. L’impressione è che se la grande forza di volontà verrà sostenuta anche dalle gambe, nel 2018 Aru potrà togliersi importanti soddisfazioni.
Nairo Quintana, voto 5.5
Il vero sconfitto di questa stagione. Il colombiano parte con i migliori intenti e la vittoria della Tirreno-Adriatico sembra promettere molto bene. Al Giro d’Italia arriva sì un secondo posto, ma anche un involuzione in salita (eccezion fatta per la tappa del Blockhaus) che trova la sua massima espressione nel Tour de France dove Nairo è solo una comparsa, lontano parente del vero Quintana. Il dodicesimo posto della Grande Boucle mette di fatto fine alla sua stagione: nel finale trova un quarto posto alla Milano-Torino e poco altro.
Michele Scarponi, voto 10 e lode
Impossibile chiudere il pagellone senza dedicare un pensiero a Michele Scarponi, scomparso tragicamente in una maledetta mattina del 22 aprile scorso. Investito da un furgone sulle strade di casa nel bel mezzo di un allenamento, dell’Aquila di Filottrano restano non solo le imprese sportive, ma soprattutto il sorriso e l’allegria che portava quotidianamente nel gruppo e tra appassionati e addetti ai lavori. Un esempio non solo di sport, ma anche di vita.