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Mentre l’Inter sbarca a Nanchino per iniziare l’International Champions Cup contro i club più prestigiosi al mondo, Yin Zhongli, ricercatore all’Accademia cinese di scienze sociali, avanza dei dubbi sull’acquisto da parte di Suning del club nerazzurro. “Questo famoso club (l’Inter, ndr) ha chiuso gli ultimi cinque anni, con perdite totali pari a 275,9 milioni di euro. A quale scopo una società cinese ha deciso di acquistarlo?“, le parole alla tv di stato cinese del ricercatore che poi lancia l’accusa: “Ci sono molte aziende che hanno già grossi debiti interni e per questo spendono abbondantemente ricorrendo a prestiti bancari all’estero. Penso che molte di queste operazioni oltreconfine abbiano poche possibilità di generare flussi di cassa, quindi non posso escludere l’ipotesi di riciclaggio“.
Il numero due del gruppo guidato da Zhang Jindong, Sun Weimin ha però risposto per le rime: “Ho visto la notizia di CCTV. La politica industriale interna è un forte sostenitore di Suning per gli investimenti all’estero. La strategia industriale di Suning si è sempre basata sullo sviluppo del mercato nazionale. I mercati d’oltremare sono al servizio di quello cinese. L’Inter? Investendo sul club nerazzurro è più facile comprendere i possibili sviluppi nel mondo del calcio. E in questo modo si può migliorare anche il livello di quello cinese grazie all’apprendimento. Senza contare il miglioramento del brand Suning sempre grazie al veicolo del marchio Inter. Una continua espansione“.
A causa delle dichiarazioni di Zhongli, Suning Commerce Group ha subito una flessione brusca alla borsa di Shenzhen.