Calcio

Ranieri: “Potrei allenare fino a 80 anni, il cervello è giovane. Roma? Grande dispiacere”

Claudio Ranieri
Claudio Ranieri - foto Antonio Fraioli

Un giramondo instancabile con un bimbo dentro che ancora vuole divertirsi. Claudio Ranieri spegnerà mercoledì 70 candeline e ha tanta voglia di stupire ancora nel mondo del calcio; lo aveva detto sul finire dello scorso campionato, per di più dopo una sconfitta mentre era alla guida della Sampdoria, e lo ribadisce ora con una nuova sfida in Premier League. Il tecnico di Testaccio si è subito rimesso in gioco, tornando in Inghilterra e accettando l’incarico sulla panchina del Watford.

Affidare una squadra in difficoltà o in crisi alla saggezza di Ranieri, d’altronde, difficilmente può rivelarsi una scelta sbagliata. E talvolta può capitare che ‘l’aggiustatore’ Claudio esageri. Questo è il caso della favola Leicester, quotata 5000 a 1 a inizio campionato nella Premier League delle superpotenze, apparentemente destinata a una retrocessione certa. Il resto è storia: il campionato inglese del 2016 terminò con il ‘Nessun Dorma’ cantato da Bocelli nella casa delle Foxes e la sacrosanta incoronazione di ‘King Claudio’.

Per 37 minuti, inoltre, il tecnico romano è stato anche campione d’Italia con i giallorossi, un tricolore che avrebbe potuto cambiare la storia del Triplete nerazzurro e che ancora oggi è un enorme dispiacere: la mia città, la mia gente, la mia squadra. Ci giocammo tutto nella partita contro la Samp, ma subentrai alla terza giornata e magari se avessi guidato la squadra dall’inizio sarebbe finita in modo diverso”, ha raccontato di recente a SportWeek.

Sulla panchina dei capitolini Ranieri è tornato nel 2019 dopo l’esonero di Eusebio Di Francesco, per l’ennesima ‘mission impossible’ e per centrare la qualificazione alla Champions, mancando il quarto posto per soli tre punti, ma incassando la gratitudine del tifo giallorosso. Al Watford ha chiarito la sua enorme voglia di calcio: “Allenare fino a 80 anni? Perché no? Potrei diventare il tecnico più vecchio d’Inghilterra, magari andrò in panchina con il bastone. Ciò che conta è il cervello e quello è ancora giovane“.

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