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La Croazia supera la Danimarca ai calci di rigore grazie ad un super Subasic e sfiderà la Russia nei quarti di finale di Russia 2018.
Dopo il botta e risposta tra Mathias Jorgensen (1’) e Mario Mandzukic (4’) nei primissimi minuti, il risultato del match non cambia più, neanche quando al minuto 116 Schmeichel ipnotizza Modric dal dischetto e trascina la Danimarca fino ai calci di rigore. Nella lotteria dagli undici metri protagonisti assoluti sono i due portieri Subasic e Schmeichel, che intercettano rispettivamente tre e due rigori. A decidere il match è il penalty trasformato da Ivan Rakitic.
https://www.sportface.it/video-e-podcast/highlights-croazia-danimarca-5-4-d-c-r-mondiali-russia-2018/475614
Queste le pagelle del match
Croazia (4-2-3-1):
Subasic 8
Para tre rigori su cinque, porta la Croazia ai quarti e si fa perdonare l’errore sulla rete del vantaggio danese.
Vrsaljko 6.5
La fase di spinta è impressionante: le sovrapposizioni ed i tagli verso il centro sono tanti e costanti, da uno di questi nasce l’1-1. Affonda sulla destra come un coltello nel burro, ma il prezzo da pagare è il troppo spazio di cui a volte gode Braithwaite sulla sua corsia.
Lovren 6
Quando la Danimarca tenta di sfondare centralmente, il centrale del Liverpool si oppone con interventi puntuali e decisi.
Vida 6.5
Gioca semplice e sbaglia poco grazie ad un ottimo senso della posizione. Toglie le castagne dal fuoco in un paio di occasioni.
Strinic 5
Non riesce a contenere le iniziative di Poulsen e spinge con il contagocce: la Croazia soffre soprattutto dal suo lato. Esce per infortunio, anche se per le difficoltà incontrate avrebbe potuto essere richiamato prima (81’ Pivaric 6: alterna un buon sostegno alla fase offensiva con importanti recuperi difensivi. Mezzo voto in meno per l’errore dal dischetto).
Rakitic 6.5
Calcia l’ultimo rigore di fronte ad un super Schmeichel con una tranquillità disarmante. Durante i 120 minuti l’amministrazione lì nel mezzo è ordinaria ed i tentativi dalla distanza pericolosi.
Brozovic 6
Gioca semplice e rischia poco, senza sbilanciarsi troppo. Si rende utile soprattutto in fase di non possesso nel dare una mano a Strinic (71’ Kovacic 6.5: si piazza sul centro-sinistra e attraverso preziosismi e rincorse entra subito nel vivo del gioco).
Rebic 7.5
Va a prendersi il rigore al 116’ con uno scatto fulmineo, dopo aver già corso per tre e mai a vuoto. Davanti si accentra con i tempi giusti, liberando spazio per Vrsaljko e fornendo sostegno a Mandzukic. Dà una grande mano anche in fase difensiva grazie a precise diagonali. A voler cercare il pelo nell’uovo, gli è mancato soltanto il gol.
Modric 6.5
Palla a Modric, palla in cassaforte. Gioca alle spalle di Mandzukic ma in realtà fa il play a tutto campo dosando ogni pallone con i giri giusti. Cerca più volte il pertugio giusto, fino a quando lo trova al minuto 115’ ma poi dal dischetto spreca clamorosamente. L’errore poteva essere una pietra tombale, ma non lo è per uno come lui: si ripresenta davanti a Schmeichel e lo trafigge durante la lotteria.
Perisic 5.5
Ogni suo tentativo risulta vano: cerca la classica giocata ad accentrarsi su Knudsen ma non riesce mai a risultare efficace. Fallisce il possibile 1-2 calciando goffamente (97’ Kramaric 6: porta concretezza: aiuta nel mantenere il possesso in zona offensiva. Ok dal dischetto).
Mandzukic 6.5
Questa sera dimostra di ricordarsi come ci si muove all’interno degli ultimi sedici metri: la rete del pareggio è da puro rapace d’area (108’ Badelj 5: entra in previsione dei calci di rigore: sbaglia).
All. Dalic 6.5
La sua Croazia è tatticamente ben oleata in entrambe le fasi. La catena di destra funziona, quella di sinistra un po’ meno ed in mezzo c’è tanta qualità . La Danimarca però si dimostra avversario ostico e lui, col cambio Mandzukic-Badelj, capisce di dover giocarsela dal dischetto
Danimarca (4-2-3-1):
Â
Schmeichel 8
Il protagonista della favola Leicester rischia di scrivere un’altra pagina di storia. Tiene in vita la Danimarca parando un rigore ad un certo Modric a pochi minuti dalla fine del secondo tempo supplementare, poi vola su due rigori su cinque. Cosa chiedere di più? Dispiace vederlo uscire.
Knudsen 6.5
Perisic lo punta spesso, ma non riesce mai a trovare il guizzo giusto. Ciliegina sulla torta: la lunghissima rimessa laterale.
Kjaer 6.5
Duella egregiamente con Cornelius prima e Jorgensen poi. Calcia un rigore esemplare.
Jorgensen 6
Di mestiere fa il difensore centrale, ma lui non lo sa e diventa una prima punta: piomba su un pallone vagante in area e firma la rete del vantaggio, mentre dietro balla un po’ troppo
Dalsgaard 5
In palese difficoltà tra gli affondi di Vrsaljko ed i tagli di Rebic.
Delaney 6.5
Allarga il gioco e distribuisce palloni con precisione e senza affanno. Difende bene la palla col corpo e fornisce l’assist in occasione dell’1-0 (98’ Krohn-Dehli 6: gioca buoni palloni nella fase finale del match: grande intesa con l’altro neoentrato Sisto. Freddo dagli undici metri)
Christensen 6
Attenzione e disciplina in fase di non possesso (46’ Schone 5.5: più offensivo del collega, porta freschezza in mezzo e cerca più volte il jolly dalla distanza. Pesante l’errore dagli undici metri).
Eriksen 5
I suoi lampi sulla trequarti spezzano la monotonia croata e consentono alla Danimarca di affacciarsi dalle parti di Subasic. L’errore dal dischetto da primo tiratore, però, è pesantissimo.
Poulsen 6.5
Tanta personalità : quando i suoi faticano a respirare si appoggiano molto su di lui e sulla per cercare di risalire. Mette in difficoltà Strinic con diverse giocate niente male e diventa l’uomo più temuto dalla retroguardia croata.
Cornelius 5.5
Va in battaglia per fare a sportellate con i centrali croati, ma tocca pochi palloni e fa fatica nel far salire la squadra (66’ N. Jorgensen 5.5: ha caratteristiche diverse rispetto al gigante dell’Atalanta: davanti porta più vivacità e dinamismo. Dal dischetto però è suo l’errore decisivo).
Braithwaite 6
Qualche guizzo interessante a tagliare verso la porta di Subasic: va vicino alla nuova rete del vantaggio. Punta centrale, si adatta bene sulla corsia mancina (116’ Sisto 6.5: rapido e brevilineo, fa valere le sue caratteristiche nel secondo tempo supplementare)
All. Heraide 6
Gestisce una squadra accorta e abile nel ripartire, potente fisicamente e difficile da superare. Seppur con qualche brivido, arriva a giocarsi i quarti fino ai calci di rigore.