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DALL’INVIATO A FIUMICINO (ROMA)
Gli arbitri scelgono la continuità. Per la terza volta consecutiva l’Assemblea elettiva dell’Associazione italiana arbitri (Aia), riunita oggi all’Hilton Rome Airport di Fiumicino, ha scelto Marcello Nicchi, confermato dai 337 delegati votanti con addirittura 242 preferenze, il 71.8 per cento. Una scelta netta, una vittoria che va addirittura al di là delle previsioni della vigilia che volevano lo sfidante Antonio Zappi, sostenuto dall’ex arbitro ed ex designatore di Serie A Stefano Braschi, in ritardo ma non costretto ad accontentarsi di appena 95 voti, addirittura meno dei 119 quelli raccolti quattro anni fa da Robert Anthony Boggi. “Lasciatemi godere questo momento – ha esultato Nicchi dopo la proclamazione – Oggi, davanti al presidente Tavecchio, abbiamo il piacere, l’onore e il privilegio di presentare un’Aia incredibilmente forte”.
Dimenticate le polemiche delle scorse settimane e anche le accuse dell’opposizione, certo non contenta per la riforma delle regole elettorali (due anni fa Nicchi aveva abbassato il quorum per la conferma al terzo mandato dal 66 al 55 per cento dei voti validi, peraltro una modifica inutile vista l’alta percentuale di voti ricevuti oggi): “Le polemiche non mi interessano – ha sottolineato il rieletto numero uno dell’Aia – Non abbiamo modificato i regolamenti per il presidente dell’Aia, ma lo abbiamo fatto perché in molte sezioni è difficile trovare dirigenti e ce ne sono alcuni al terzo, quarto o quinto mandato: se non troviamo altri candidati, non possiamo permetterci di chiudere e perdere quelle sezioni”. Nicchi è rimasto deluso dal “tradimento” di Braschi (“Ho fatto tanto per te, Stefano, e mi sarei aspettato altro. Se dovevi dirmi qualcosa, potevi farlo”, ha detto prima della votazione), ma vuole guardare avanti subito e promette continuità sotto gli occhi del presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio, osteggiato nelle elezioni di due anni fa ma ora vicino: “Seguirò la strada della lealtà, dell’onestà, della condivisione, della passione e dell’amore per i nostri ragazzi – ha sottolineato Nicchi – Credo che la Federcalcio debba essere orgogliosa di tutti gli arbitri italiani, garanti di un sistema che non si ferma. Chiedo al presidente Tavecchio di continuare su questa strada, garantirci autonomia e aiutarci come ha fatto finora, e per questo lo ringrazio, nella lotta contro il cancro della violenza”.
Per i prossimi quattro anni, nei quali potrebbe andare a regime anche l’esperimento del Video assistant referee pronto a debuttare nel weekend di inizio ottobre anche in Serie A, e magari anche per gli anni successivi. “Gli elettori hanno fatto una scelta – ha spiegato Nicchi – e oggi non ci sono leggi o regolamenti che pongono limiti temporali al numero dei mandati. Dunque potrei farne altri tre, ma non ho queste velleità. Ho soltanto il dovere di consegnare l’Aia in mani sicure”. Ma non prima del 2020.