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Da Modena andata e ritorno per Dragan Travica che ritorna in quella che è la società con cui ha esordito tra i grandi in Serie A1 nel 2004. Travica alla Gazzetta dello Sport confessa: “Questa è innanzitutto la città dei miei migliori amici” e infatti Modena è il posto dove è cresciuto, anche pallavolisticamente parlando, e che poi ha lasciato con qualche rimpianto. Il palleggiatore italiano nato a Zagabria ha giocato 4 stagioni all’estero e in questo finale di stagione tornerà a militare nel campionato italiano. Le sue esperienze all’estero lo hanno visto giocare prima in Russia, poi in Turchia e infine in Iran dove però ci sono stati dei problemi per quanto riguarda promesse non mantenute e stipendi non pagati.
Questa ultima esperienza aveva rubato tutte le energie al palleggiatore che non aveva intenzione di giocare in questi ultimi mesi ma poi è arrivata la chiamata di Modena: “Mi hanno chiesto la disponibilità. Ci ho pensato un po’ e ieri mattina ho fatto la borsa per arrivare qui. Pensavo di non trovare ingaggio in questo finale di campionato e invece è arrivata questa chiamata inattesa“.
Travica è stato chiamato da una squadra come Modena alla ricerca di leader e alla ricerca di stimoli e di concentrazione in vista della parte più importante della stagione che vedrà la squadra emiliana coinvolta in Champions League e soprattutto nella difesa del titolo di Campioni d’Italia. Secondo il palleggiatore il problema della sua nuova società è la mancanza di spavalderia e di sicurezza visti anche gli addi importanti della scorsa estate ma sottolinea come: “Ci siano le condizioni per riprendere la spavalderia persa vista la tecnica e classe dei giocatori che ne fanno parte”.
La competizione interna con l’altro alzatore, l’argentino Santiago Orduna, è un punto importante che Travica vuole chiarire: “Non mi aspetto nulla e darò il 120% di quello che posso. Poi ci sarà qualcuno che mi dirà se devo entrare in campo o se devo stare in panchina ad aspettare il mio turno. Io gioco sempre per vincere e per divertirmi“.
Il nuovo elemento di Modena conclude parlando del momento di tensione tra squadra e tifosi sottolineando come sia importante l’apporto dato dal pubblico soprattutto nei match che si giocano in casa e commenta l’idea della curva secondo cui i giocatori non siano completamente concentrati per raggiungere gli obiettivi: “Non esiste un giocatore che non gioca per vincere. Quando non arrivano i risultati allora iniziano a serpeggiare i dubbi. La situazione può sfociare anche in qualche situazione estrema. Ma penso anche che le vittorie possano cancellare subito questi malumori“.