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“Il mondo intero deve sentirsi in colpa e in lutto per la morte di Mahjabin Hakimi. Mi è stato chiesto cosa ne penso da atleta, da donna, da capitana. Ma è una vicenda che riguarda tutti noi, non solo me. Non è ammissibile, nel 2021, che una ragazza che insegue un sogno trovi la morte. Lo sport deve rendere le persone libere, non vittime: per questo il mondo ha fallito. Mahjabin poteva essere mia sorella, potevo essere io“. Questo lo sfogo di Myriam Sylla, capitano della Nazionale italiana di volley in un videomessaggio, con riferimento alla tragica notizia della 15enne afghana uccisa dai talebani.
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