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“È vero, ho vinto e mi aspetta un grosso lavoro, ma sono veramente stanco e un po’ deluso perché non mi riconosco più in questo rugby”. Questo lo sfogo di Alfredo Gavazzi, eletto per la seconda volta alla presidenza della Federazione italiana rugby dall’Assemblea riunita oggi al Salone d’Onore del Coni, al Foro Italico. “In questa campagna elettorale ho sentito tante bugie – ha spiegato il numero uno della Fir, confermato con oltre il 54 per cento dei voti – È brutto, i valori del rugby dovrebbero essere il fair play e il rispetto egli altri. Questa gente non sa nemmeno quanto male ha fatto al nostro movimento, facendolo scadere di immagine. Sarebbe disposta a fare qualunque cosa per vincere, mentre noi riempiamo gli stadi ed educhiamo le persone per i nostri valori. Ecco perché non sono entusiasta di come sono andate le cose: la questione del bilancio e alcune scelte hanno inciso, ma sinceramente pensavo di ottenere per lo meno il 60 per cento dei voti”. Gavazzi ha poi guardato al futuro: “Andrò avanti nella continuità. La prima cosa da fare? Sono abituato a guidare aziende in salute, dunque dovrò ridimensionare la gestione in modo da fare al più presto la ricomposizione del capitale – ha concluso il presidente parlando del bilancio 2015 chiuso in rosso – Quanto accaduto non è dovuto alla nostra gestione degli ultimi quattro anni, ma in ogni caso per il 2016 avremo un bilancio positivo che andrà a risanare i conti”