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“È indispensabile ridisegnare l’intero ordinamento sportivo per superare ogni forma di discriminazione tra sessi. Per questo motivo ho intenzione di attivarmi per promuovere la discussione e l’esame del ddl Fedeli per le modifiche alla legge 91 del 1981 sul professionismo, allo scopo di realizzare un sistema che veda l’equiparazione tra atleti e atlete professioniste”. Il ministro dello Sport Luca Lotti ha rassicurato così, durante l’interrogazione a risposta immediata della Commissione Cultura della Camera, l’olimpionica Valentina Vezzali, oggi deputata di Scelta Civica, che poneva il problema della differenza tra sessi nello sport professionistico.
“Chiedo al ministro Lotti di fare uno sforzo insieme al ministro del Lavoro per trovare una soluzione a questa ingiustizia”, ha spiegato l’ex schermidrice. “Oggi soltanto sei federazioni sportive classificano i propri atleti come professionisti escludendo però le donne – ha osservato Lotti – Io ho posto la necessità di una profonda modifica della legge 91 del 1981, che presenta molteplici profili di criticità e inadeguatezza, un’impostazione superata e non condivisibile. A tal riguardo i nostri obiettivi sono tre: mettere ordine al rapporto tra dilettanti e professionisti; introdurre un nuovo regime fiscale e prevedere una disciplina coerente con i principi del diritto comune”.