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Nella National Hockey League ci sono tante storie incredibili da raccontare, persone che a 44 anni ancora decidono le partite (come Jaromir Jagr) e giocatori che nonostante abbiano 10-15 anni di carriera da professionista, decidono di ritirarsi. Cody Hodgson, nato a Toronto il 18 febbraio del 1990, ha appeso i pattini al chiodo perché non riesce più a “divertirsi” ed a stare bene con se stesso giocando a livello professionistico. L’attaccante draftato come decima scelta assoluta nel Draft2010 dai Vancouver Canucks, ha giocato per sei stagioni nella massima serie vestendo la maglia della franchigia canadese, Buffalo Sabres ed infine quella dei Nashville Predators. Proprio con i Preds, dopo l’ultima annata da 39 partite, 3 gol e 5 assist, proseguirà la sua carriera nel mondo dell’hockey ma solamente come allenatore nel programma giovanile.
Hodgson durante il corso della sua carriera ha collezionato un totale di 328 partite nella NHL condite da 64 gol e 78 assist. Con la nazionale canadese è riuscito a vincere la medaglia d’oro nel 2008 sotto la formazione under18 e nel 2009 le World Juniors. Solo due anni fa era stato nominato come una dei tre migliori giocatori canadesi ai World Championship.
Una giovane storia che s’interrompe per una riflessione degli ultimi mesi, maturata durante il tempo trascorso in American Hockey League nel team satellite dei Predators (Milwaukee Admirals). Una retrocessione che probabilmente ha demotivato Hodgson non sentendosi più all’altezza degli standard della NHL.