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Wimbledon 2018, Nadal: “Shot clock? Nel tennis serve tempo per pensare”

Rafael Nadal - Atp Finals 2017 - Foto Adelchi Fioriti

Tutto facile per Rafael Nadal all’esordio di Wimbledon 2018. Lo spagnolo si è imposto senza problemi nel primo turno contro Dudi Sela e si è detto soddisfatto della sua prestazione in conferenza stampa: “Ho fatto alcune cose molto bene, altre le posso migliorare come la risposta. Ho giocato bene al servizio, tranne nel primo game del terzo set“, ha dichiarato il numero 1 al mondo.

La domanda più interessante ha riguardato la possibile introduzione dello shot clock a Wimbledon dal prossimo anno, già adottato agli Us Open da questa edizione: “Non è un qualcosa che mi preoccupa. Se volete guardare partite veloci, bene. Se preferite uno sport in cui si ha bisogno di pensare, di tattica, con scambi lunghi, allora stiamo andando nella direzione sbagliata. Sembra che sia tutto per il business. Non posso sostenere questo, no credo che i match della storia del tennis siano quelli più veloci. Non ricordo incontri emozionanti durati due ore, ma sono quelli di quattro o cinque ore. E per giocarli hai bisogno di tempo per pensare, non puoi giocare tanti punti con scambi lunghi con i 25 secondi“.

Una battuta finale sui Mondiali, con l’eliminazione della Spagna ai rigori: “Continuo a godermi l’evento – ha detto Nadal, grande appassionato di calcio – Questo è lo sport, se non siamo avanti è perché non abbiamo fatto le cose giuste. Ma a questi livelli si può perdere anche giocando meglio dell’avversario”. 

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