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La prima volta di Simona Halep. Una prima volta desiderata, agognata, bramata e che sembrava figlia di un destino che non volesse vedere trionfare la tennista di Costanza. E invece la numero uno del mondo quel destino l’ha capovolto nella finale del Roland Garros, rimontando un set ed un break di svantaggio ad una Sloane Stephens che per un’ora di gioco è stata semplicemente perfetta.
I fantasmi di un’altra sconfitta in finale slam, la quarta in altrettanti apparizioni nell’atto decisivo, sarebbe stato davvero troppo. Simona ha dimostrato che la nomea di giocatrice perdente si può capovolgere con la forza del coraggio e con un tennis che non ha nulla da invidiare a nessuna. Sotto 3-6 0-2 la Halep ha cominciato ad attaccare in maniera continua, mettendo alle strette la sua avversaria, mandandole messaggi chiari e trasparenti: io sono qui per vincere. E la Stephens è andata in tilt: l’americana, sino ad oggi vittoriosa in tutte le finali giocate in carriera, si è sgretolata piano piano sotto i colpi della futura vincitrice del Roland Garros. Degli ultimi quindici games dodici sono andati all’allieva di Darren Cahill che finalmente ha potuto rompere il ghiaccio. L’impassibile coach si è lasciato andare ad un’esultanza sfrenata, conscio che da oggi è scattato un “click” che può far diventare la Halep una delle tenniste più vincenti di questo periodo. Ed è strano perché sino al 6-3 2-0 Stephens la storia sembrava ripetersi, una storia che da oggi conosce una nuova pagina: Simona Halep, finalmente, ha vinto uno slam. Il destino è stato cambiato. E adesso, per lei, non ci sono più limiti.