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Ho preso un impegno con il presidente del Cio Bach, che era a Roma la scorsa settimana, e nel raccontarci l’anomala situazione della citta’ di Roma mi ha chiesto di aspettare a fare comunicazioni ufficiali dopo il convegno in Vaticano, concluso venerdi’. Poi sabato c’è stato un super incontro a Losanna sull’annoso e molto complesso problema del doping. Prima di domattina non posso aggiungere altro”. Lo ha dichiarato il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ai microfoni di ‘Radio Anch’io lo Sport’ su RadioUno, parlando della candidatura di Roma per l‘Olimpiade del 2024, bloccata dal Comune capitolino guidato ora dal sindaco Virginia Raggi e di cui si parlerà domani al Foro Italico in una conferenza stampa che si preannuncia ‘risolutiva’. “Il Cio, come interlocutore, ha e deve avere solo il Comitato Olimpico, e qualsiasi atto ed elemento ufficiale, per arrivare ad una candidatura forte, deve avere tutte le gambe del tavolo: se ne manca una, non è più forte – sottolinea Malago’ – Col Cio si è creata una situazione non certo positiva per lo sport italiano: si ritrova spiazzato rispetto a quanto successo e se tutto questo non fosse capitato, ho fondati motivi per dire che ce l’avremmo fatta, anche se pubblicamente dicevo che tutte (le altre sono Parigi, Los Angeles e Budapest, ndr) avevano il 25% di possibilità”.
“Il Governo, dal primo giorno, e’ stato sempre molto chiaro, leale e diretto, ma su questo tema nessuno ha mai cambiato idea, salvo il Comune che ha cambiato amministrazione – prosegue il numero uno dello sport italiano – Se siamo in questa atipicissima situazione tutta italiana, e’ perche’ siamo partiti con un equipaggio e con tutte le caselle a posto e, cambiando l’amministrazione, ci siamo ritrovati in uno scenario imprevedibile”. Nessun paragone con Boston: “Non vi e’ nessuna similitudine con Boston, che nel momento esatto in cui si e’ candidata non ha avuto il via libera dal comitato olimpico americano, che ha preferito puntare su Los Angeles. Non ha mai presentato un dossier o chiesto al Cio una serie di passaggi, noi siamo gia’ partiti per una gara e siamo a tre-quarti, Boston non ha nemmeno iniziato”. “E’ falso e scorretto dire che sarebbero state le Olimpiadi del mattone, si sarebbe costruito solo il villaggio atleti – conclude Malago’ – L’Agenda 2020 prevede di elasticizzare moltissimo le gare. In pura teoria, avremmo potuto portare le competizioni in tutta Italia. Prima o poi questo tipodi format sara’ vincente per l’olimpismo, ancora non siamo pronti. Pero’ noi avevamo pensato di far svolgere tutte le gare veliche in Sardegna, il calcio in tutte le citta’ piu’ importanti d’Italia, anche per migliorare la situazione degli stadi, e a Torino la pallacanestro femminile”.