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La Serbia si è presa l’oro nella pallanuoto maschile al termine di una finale equilibrata, perlomeno fino all’ultimo quarto: alla Grecia, argento e sconfitta 13-10, va comunque l’onore delle armi. I serbi, vincitori anche a Rio 2016, difendono dunque il proprio titolo olimpico, ergendosi sul tetto del mondo per la seconda volta. Ai greci è sfuggito quello che sarebbe stato uno storico oro, anche se l’argento è comunque la prima medaglia nel torneo olimpico maschile.
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Partiti fortissimi (6-3 il primo quarto), i serbi hanno subito il ritorno degli ellenici, che nel secondo quarto piazzano calano il tris: Vlachopoulos trova angolo strettissimo e incrocio, Gkiouvetsis beffa Mitrovic facendogli rimbalzare la palla davanti, Papanastasiou sbraccia in direzione primo palo per il 7-7. Il secondo quarto di conclude con un fallo da espulsione evitabile di Fountoulis: la Serbia segna il 7-8 a quattro secondi dalla fine del quarto con Prlainovic. Il terzo quarto si è mantenuto intenso e spettacolare: nessuna delle compagini molla, intensità e azioni costruite col goniometro si susseguono. La Serbia arriva all’ultimo quarto con ancora una rete di vantaggio, vanificata tuttavia da Skoumpakis a sette minuti dalla fine. Da questo momento in poi, tuttavia, c’è solo la Serbia: i ragazzi di Savic rimettono il naso davanti nell’ultimo quarto grazie alle reti di Jaksic, Prlainovic e Mandic, tutti a segno col terzo gol personale. Dall’altra parte, invece, non sono bastati due gol a testa per Skoumpakis, Fountoulis e Vlachopoulos.
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