Ciclismo

Tokyo 2020, il ciclista Geschke libero dopo il coronavirus: “Ma non vendono birra”

Fine dell’incubo per Simon Geschke, il ciclista tedesco risultato positivo al coronavirus alla vigilia della gara su strada. Da allora, il suo soggiorno a Tokyo si è trasformato in un’inevitabile quarantena in un covid-hotel. “Fine del viaggio più inutile della mia carriera – ha scritto su Twitter – entusiasta di uscire dalla quarantena e tornare a casa”. Durante l’isolamento, Geschke ha raccontato di aver ricevuto pasti senza coltello e di aver dovuto usare una lima per unghie per tagliare, ma nemmeno da ‘libero’ la situazione è migliorata. “E poi arrivi all’aeroporto e non vendono la birra“, ha scritto ancora sui social. Le brutte sorprese dovrebbero però essere terminate per il 35enne tedesco: positivo nonostante il vaccino, ha avuto il via libera per abbandonare l’hotel dopo due test negativi e prima dello scadere dei canonici 14 giorni. “Mi sento come in prigione”, avrebbe detto al papà che potrà finalmente riabbracciare dopo sei settimane lontano da casa: era volato direttamente in Giappone dal Tour de France.

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