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“A Tokyo sono state gare molto difficili soprattutto dal punto di vista mentale. Sono arrivato all’Olimpiade cercando di staccare la testa e non pensare alla malattia che mi aveva colpito. Esco da questa Olimpiade cresciuto, mi aiuterà per il futuro“. E’ il racconto di Gregorio Paltrinieri che torna a parlare delle recenti Olimpiadi di Tokyo dove, pur in condizioni fisiche precarie dopo aver contratto la mononucleosi a poco più di un mese dai Giochi, è riuscito a conquistate un argento negli 800 metri stile libero e un bronzo nella 10 km in acque libere. Un momento difficile per il campione: “A Tokyo sono arrivato male e depresso -prosegue il 27enne nuotatore emiliano al ‘Festival dello Sport’ di Trento-. Fino agli europei ero nelle condizioni migliori, poi, quest’estate, mi sono allenato per un mese senza trovare un appiglio a cui sostenermi, i medici mi dicevano che non potevo neppure nuotare. Sugli 800 metri ho capito che potevo ancora farcela, anche se è stata dura. Mi sono messo in discussione, ed è data bene”.
Ora il futuro: “Le gare di fondo mi divertono sempre di più, mi permettono di mettere in atto strategie diverse ogni volta, ma non abbandonerò la vasca. Riesco sempre a trovare nuovi stimoli, ed è questo che mi ha sempre fatto andare avanti. C’è sempre un nuovo obiettivo da raggiungere, sia che si tratti di una medaglia o di un record mondiale. È il bello dello sport. Io mi alleno per vincere, perché è la cosa più divertente. Voglio rimanere al top. È bello pensare che io posso essere d’esempio per qualche giovane”.
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