Nuoto

Nuoto, Europei Copenaghen 2017: Fabio Scozzoli oro nei 50 rana, staffetta 50 stile d’argento

Fabio Scozzoli - Foto Roberto Proietti

La prima giornata dei campionati europei in vasca corta di nuoto in corso a Copenhagen sorride all’Italia con il successo di Fabio Scozzoli nei 50 rana maschili e l’argento della staffetta maschile nei 50 stile libero. Il ranista torna sul gradino più alto del podio dopo un interminabile periodo nero dovuto ai problemi fisici migliorando quello che era il suo stesso record europeo nella specialità in 25”72.

Secondo lo sloveno Prigoda, terzo il campione mondiale Peaty. Ultima posizione nella finale anche per l’altro azzurro Niccolo Martinenghi in 26”48. Dotto, Zazzeri, Miressi ed Orsi si arrendono soltanto alla Russia nella staffetta 50 stile libero e lasciano trasparire buone sensazioni in vista della gara individuale. Particolare rilievo va dato alla frazione di Luca Dotto in 20″92, record personale.

GLI AZZURRI – Nella finale dei 400 misti femminili ottima prova dell’azzurra Ilaria Cusinato che chiude quarta in 4’32”85, vicina al proprio personal best. La gara viene dominata come consueto dalla regina ungherese Katinka Hosszu in  4’24”78, seconda e terza le transalpine Lara Grangeon (4’28″77) e Fantine Lesaffre (4’30″68). Delusione nelle due semifinali dei 100 dorso femminili dove sia Federica Pellegrini che Silvia Scalia rimangono fuori dalla finale. Decimo tempo per la Pellegrini in 57”98, controprova per Scalia in 58”63.  Nei 50 rana femminili, invece, Arianna Castiglioni chiude sesta in 30”06 nella gara vinta della rediviva lituana Ruta Meilutyte.

LE ALTRE FINALI – Nella prima finale di giornata vince il giovane russo Kolesnikov, famoso per nuotare sempre col crocefisso al collo, con l’eccezionale tempo di 1’48”02. Argento per il polacco Kawecki (1’48″46), bronzo al lituano Rapsys (1’49″06). La Russia fa bis di ori nella giornata inaugurale anche nei 400 stile libero maschile con Krasnyk (3’35”51), nella prova orfana dei due fenomeni azzurri nella distanza Gabriele Detti e Gregorio Paltrinieri.

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