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Dalla 13ma edizione del Festival olimpico della gioventù europea che si conclude oggi ad Erzurum, in Turchia, i giovanissimi talenti del pattinaggio di figura italiano tornano con al collo due belle medaglie, un argento nel maschile e un bronzo nel femminile.
Gli EYOF Invernali hanno coinvolto 34 Paesi e centinaia di ragazzi dai 14 ai 18 anni, ognuno espressione di una delle nove discipline interessante dalla rassegna. Lucrezia Gennaro, dell’Ice Skating Academy Padova, e Daniel Grassl, della Young Goose Academy Egna, hanno regalato emozioni sin dal primo momento sul ghiaccio. Daniel, reduce dal successo della Mentor Toruń Cup 2017 (177.58) e fresco del secondo titolo nazionale consecutivo conquistato sfondando il muro dei 200 e fermandosi a 202.46, nel corto si è preso subito il secondo posto con 63.35 (35.73 di tecnico e 27.60 di components), superato solo dal russo Petr Gumennik, che alla fine si è portato a casa l’oro.
Il giovane pattinatore di Merano, allenato da Lorenzo Magri, si è poi confermato quasi senza problemi nel libero, sulle musiche di Nat King Cole e Charlie Chaplin. Problemi nell’Axel iniziale e in un paio di combinazioni, per il resto il programma è scivolato via pulito regalando un 114.89 (55.49 / 59.40) che lo ha fatto chiudere a 178.24, primato personale in una gara internazionale. “Sono davvero soddisfatto di questa medaglia d’argento che corona un periodo di lavoro molto intenso. Era l’obiettivo della stagione e l’ho centrato” ha commentato Grassl a fine gara.
Bronzo, come detto, per Lucrezia Gennaro, la 15enne trevigiana allenata da Ludmila Mladenova e Marina Barova, già vincitrice di due titoli nazionali junior e quinta agli assoluti in questa stagione. Lucrezia ha chiuso quarta dopo un corto da 43.67 (23.19 / 20.48) ad appena 22 centesimi dal terzo posto. Un piccolo divario colmato grazie ad un libero da 81.86 ( 40.30 / 42.56 e una deduction) che l’ha portata ad un totale di 125.53 e le ha permesso di salire sul podio, alle spalle della russa Alina Zagitova ( lontana anni luce con il suo 187.06) e dell’ucraina Anastasia Gozhva (127.18). Anche per lei problemi nel primo salto e qualche incertezza nella prima combinazione loop – toeloop e nel triplo loop. Ma Lucrezia ci ha creduto, ha lottato per mantenere puliti tutti gli altri elementi e, alla fine, ha affermato: “Non sono mai stata così felice di vincere una medaglia. Questo risultato è una forte motivazione per il futuro”.