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“A Imola cresci con la pista, i bambini crescono in mezzo a questo sport e ti innamori delle auto, della Ferrari, delle moto. Qatar e Arabia Saudita? Oggi l’approccio è quello di assicurarci che attraverso la F1, questi Paesi cambino. Non ci saranno scuse, nessun filtro. Non possiamo pretendere di cambiare dal giorno alla notte una situazione millenaria. Possiamo dar loro un’incredibile opportunità, che non possono sprecare. Direi che aiuteremo la comunità a cambiare più velocemente piuttosto che più lentamente. Addio di Hamilton? Abbiamo un numero incredibile di piloti di alto livello. Vedo Max Verstappen, George Russell, Lando Norris, Charles Leclerc e tutti gli altri. Nei prossimi cinque anni, i piloti non saranno affatto un problema per la F1″. Così Stefano Domenicali, intervistato dal ‘Guardian’ in quanto amministratore delegato della Formula 1. Il dirigente italiano ha fatto riferimento alla crescita del movimento professionistico, per poi considerare possibili cambiamenti dal punto di vista etico di Paesi come il Qatar e l’Arabia Saudita, protagonisti dei Gran Premi. In ultima istanza, Domenicali ha affrontato l’argomento corrispondente a un possibile imminente ritiro dell’iconico Lewis Hamilton.
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