Editoriali

Ciao Luca, Forever Inter…

Luca Svizzeretto

Luca Svizzeretto, giornalista sportivo e critico cinematografico, è morto mercoledì sera a 38 anni non ancora compiuti. Non sono solito scrivere articoli in prima persona, ma per “Svizzero” farò un’eccezione. La mia avventura sugli 88.100 di Nuova Spazio Radio è iniziata nel 2006. Alla corte di Ezio Luzzi, storica voce di Radio Rai, eravamo in tanti, giovani, appassionati e sognatori: Boris Sollazzo, Matteo Torrioli, Piero Balzoni, Nicola De Bonis e, insieme a tanti altri, c’era lui, c’era Luca Svizzeretto. Un tipo minuto, con una voce stridula ma inconfondibile, che, diciamoci la verità, all’inizia stava antipatico un po’ a tutti. Tifoso nerazzurro, Luca conduceva “Forever Inter”, trasmissione dal buon successo che portava avanti con grandissima passione. Le discussioni calcistiche in radio erano all’ordine del giorno e, obiettivamente, non eravamo praticamente mai d’accordo. Ma negli anni, anche grazie a un’amica comune, ho imparato ad apprezzarlo dal punto di vista umano, scoprendo lati del suo carattere che ignoravo. Sono tanti gli aneddoti che mi legano a Svizzeretto, con cui ho avuto il piacere di andare in onda dallo Stadio Olimpico per la mia prima radiocronaca. Ma il ricordo più vivido, che rappresenta al meglio Luca, riguarda un Milan-Torino del dicembre 2006.  Ezio Luzzi in studio, Antonio Romano in cabina di regia con accanto Luca, io nel secondo studio per la radiocronaca della partita. Verso la fine del match arriva un rigore per il Milan, tira Gilardino. Io, tifoso milanista, mi trovo a raccontare un palo clamoroso. Inizialmente urlo “gol” ma l’inquadratura mi trae in inganno. Non è gol. Insisto urlando “non è gol, non è gol” mentre Luca, a un metro da me, inizia a saltare e dare pugni al vetro che ci separava esultando come un matto. E intanto il buon Antonio era lì ad insultarlo perché il rumore dei suoi pugni rientrava in diretta. L’avrei strozzato in quel momento… Alla fine, lo volevi strozzare sempre, ma non potevi non volergli bene per il suo essere così genuino, appassionato e vitale. Energia è la parola chiave che lo descrive pienamente, perché riusciva a portare avanti 3-4 progetti contemporaneamente con la stessa forza vitale e passione.

Stamattina ai funerali di Luca Svizzeretto ho rivisto tanti ragazzi con cui, in quegli anni, ho passato momenti indimenticabili. E ho sorriso, più volte, perché ditemi voi in quale altro funerale sarebbe possibile vedere ragazzi vestiti da capo a piedi con abbigliamento ufficiale dell’Inter. E anche la società Inter ha salutato Luca, così come tanti personaggi del mondo dello spettacolo, che avevano imparato ad apprezzarlo nel corso degli anni

La carica di Svizzeretto all’inizio di ogni trasmissione non può essere dimenticata, così come la sua voce così particolare da rimanere ben fissa nelle menti e nelle orecchie di ognuno di noi. E così Luca rimarrà per sempre. E allora, da giornalista e appassionato milanista, non posso far altro che dire, citando la sua storica trasmissione: ciao Luca, forever Inter…

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