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“Al momento ci sono sette nazioni interessate a ospitare i Giochi Olimpici invernali del 2026, noi siamo l’unica con tre città. Questo si può interpretare molto bene, perché nel nostro Paese c’è un formidabile appeal dei cinque cerchi olimpici: posso dire che altre due potenziali sedi avrebbero voluto farsi avanti. Ma la scelta della città implica qualche riflessione e una responsabilità per noi maggiore rispetto alle nazioni che hanno una sola sede designata”. Queste le parole del presidente del Coni Giovanni Malagò dopo l’ufficializzazione da parte del Cio delle manifestazioni di interesse per ospitare i Giochi Olimpici invernali del 2026.
Tre città italiane vorrebbero candidarsi: Milano, Torino e Cortina. “Scelta del Coni? Sì, ma è un discorso da fare insieme al governo – ha precisato il numero uno dello sport italiano a margine della presentazione della stagione agonistica 2018 di baseball e softball, al Salone d’Onore del Foro Italico – Il Coni può portare delle considerazioni oggettive, ma poi senza il governo tutto questo lascia il tempo che trova. Quali le nazioni favorite al momento? Qualche sede è molto forte e autorevole, ma qualsiasi considerazione oggi non avrebbe senso e non sarebbe corretta”.
Affinché una città italiana possa candidarsi ufficialmente per ospitare i Giochi del 2026, il Cio dovrebbe cambiare la carta olimpica visto che la scelta della sede avverrà nella sessione del 2019 proprio in Italia, a Milano. “Credo che il Cio possa prendere seriamente in considerazione l’idea di modificare questa regola – ha osservato Malagò – Non è un discorso che riguarda solo la candidatura italiana, ma vale per il futuro. Non vedo per quale motivo una nazione debba decidere se candidarsi per una sessione del Cio oppure per un’Olimpiade, non ha senso”.