Ciclismo

Tour de France 2017, le pagelle della 17ª tappa. Roglic fa l’impresa, Aru in difficoltà

Fabio Aru - (c) Filip Bossuyt CC 2.0 Generico

Non manca lo spettacolo nella prima tappa alpina del Tour de France 2017. A vincere sul traguardo di Serre Chevalier è lo sloveno Primož Roglic (Team LottoNL-Jumbo), che si impone al termine di una cavalcata solitaria iniziata sulle rampe del mitico Col du Galibier. Quando all’arrivo mancano oltre 30 km, lo sloveno si libera dei compagni di fuga – tra i quali un generoso Alberto Contador partito da lontano – e conclude in trionfo.

Alle spalle dello sloveno giungono Rigoberto Uran (Cannondale-Drapac), la maglia gialla Chris Froome (Team Sky) e Romain Bardet (AG2R-La Mondiale). Giornata negativa per Fabio Aru (Astana Pro Team), che va in difficoltà negli ultimi chilometri del Galibier e lungo i 28 km di discesa perde 31” dai rivali di classifica. Scavalcato da Uran e Bardet, il Tricolore è ora quarto a 53” dalla maglia gialla; domani, sull’Izoard, cercherà di riconquistare il podio.

 PAGELLE

Primož Roglic 10

Un numero a effetto quello prodotto oggi dallo sloveno. In fuga con altri ottimi corridori (tra i quali un certo Alberto Contador), Roglic azzecca perfettamente i tempi, staccandoli nel tratto più duro del Galibier e rendendosi protagonista di un’entusiasmante cavalcata solitaria. Sentiremo parlare ancora di questa ex promessa del salto con gli sci, di cui si sta progressivamente scoprendo l’enorme talento in sella a una bicicletta.

Chris Froome 7

Il leader del Team Sky viaggia spedito verso la conquista del suo quarto Tour de France. Pur lontano dai livelli cui aveva abituato in passato, Froome ha la possibilità di limitarsi a controllare gli avversari, comunque incapaci di metterlo in difficoltà. Se passerà indenne la giornata di domani, Parigi sarà a un passo.

Romain Bardet 7

Meglio tardi che mai: per la prima volta in questo Tour de France,  Bardet attacca con convinzione in salita e – sebbene Froome non si scomponga – riesce a mettere in difficoltà un rivale diretto quale Fabio Aru. Si fa poi beffare dal britannico sulla linea d’arrivo, concedendogli 4” di abbuono che, con una classifica così corta, a Bardet avrebbero potuto far comodo. Il secondo podio consecutivo è sempre più vicino per l’idolo dei francesi; per la vittoria finale, forse, se ne riparlerà l’anno prossimo.

Rigoberto Uran 8

Non molla un colpo il colombiano, che – grazie alle difficoltà di Aru – balza al secondo posto della classifica generale a pari tempo con Bardet (grazie ai secondi di abbuono opportunamente conquistati oggi sul traguardo). Un Uran competitivo come non si vedeva da anni, dunque, che – dopo due piazze d’onore al Giro d’Italia – potrebbe conquistare il podio alla Grande Boucle. In pochi, alla vigilia, avrebbero scommesso su di lui.

 Fabio Aru 5,5

Il Cavaliere dei 4 mori incontra un’altra giornata di enorme difficoltà, che si manifesta sulle rampe finali del Galibier e lungo la successiva discesa. Ma, con il carattere e la grinta che lo contraddistinguono, Aru riesce comunque a limitare i danni a una trentina di secondi persi dai diretti rivali per il podio: un’inezia, a conti fatti. Non tutto è perduto.

 Alberto Contador 7

La volontà, a volte, non basta. Oggi Contador sembra poter realizzare un numero dei suoi, quando a circa 130 km dall’arrivo – lungo l’ascesa al Col de la Croix de Fer – va all’attacco e si riporta in breve sui fuggitivi di giornata. La tattica attuata dalla Trek-Segafredo sembra perfetta, dal momento che il Pistolero può avvalersi del lavoro dei suoi compagni presenti nella fuga. Peccato che sul Galibier le gambe non lo assistano, e – quando Roglic si invola verso il successo di tappa – Contador non abbia modo di seguire lo sloveno. Ma, danzando sui pedali in salita, il fuoriclasse spagnolo dimostra di saper regalare ancora emozioni ai suoi tanti tifosi.

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