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Tappa corta e amara, la numero 18 del #Giro100. In poco spazio, con ogni probabilità, si deciderà il Giro d’Italia 2017 di ciclismo. Incredibile quante salite gli organizzatori siano riusciti a infilare in questi 137 chilometri.
Il Pordoi, prima di tutto, con la sua statua a Fausto Coppi e il ricordo di un vero e proprio mito. Poi il Passo Valparola, il Gardena, il Pinei (il più facile, di terza categoria) e, infine, Pontives, in piena Val Gardena. Le Dolomiti, che il giorno prima facevano solo da sfondo, oggi sono il terreno della gara.
La prima salita di giornata, che arriva dopo 15 chilometri, non è particolarmente impegnativa: le pendenze medie non sono elevate (6,7%) e anche i picchi più dolorosi, tutto sommato, sono sopportabili (9%). Il Val Parola e il Gardena sono piuttosto simili: un po’ più lungo il primo (12 chilometri contro 9), stessa pendenza media (6,4%). E se il Pinei, con la sua lunghezza limitata (meno di 5 chilometri) non deve ingannare (c’è un tratto al 15%), sarà comunque la salita verso Pontives a decidere la gara, con un’ultima parte davvero difficile (al 12%), dopo una tappa ricca di bagarre.
Ancora una volta, il dislivello sfiora i 4000 metri e i corridori non vedranno un metro di pianura. I velocisti hanno già messo le cruces disperationis sul loro Garibaldi. Gli scalatori sognano il successo. Qualcun altro, insieme a questo, la maglia rosa.
TAPPA 18 – Moena-Ortisei
25 maggio, 137 chilometri