Ciclismo

Ciclismo, il resoconto della stagione: un 2021 spettacolare grazie a Pogacar, Alaphilippe e Van Aert

Tadej Pogacar - Foto Twitter

La stagione ciclistica da poco conclusa è stata una delle più spettacolari degli ultimi anni, confermando quel trend che da qualche stagione finalmente è iniziato. Tutto questo è stato possibile grazie agli incredibili talenti che si sono affacciati nel mondo dei professionisti ultimamente, come Pogacar, o grazie a chi arrivando dal ciclocross è stato competitivo subito anche su strada, come Van Aert e Van der Poel. Inoltre in generale c’è stato minore attendismo e maggiore istinto, che per forza di cose ha reso le corse più spettacolari per gli spettatori.

I grandi protagonisti di questa stagione, che hanno animato le corse a cui hanno partecipato, sono stati principalmente Pogacar, Alaphilippe, Van Aert, Van der Poel e Roglic, ma anche Bernal, Colbrelli, Carapaz, Evenepoel e Cavendish hanno realizzato imprese stupende nel corso dell’anno. Pogacar ha regalato spettacolo per tutto l’anno, confermandosi vincitore del Tour de France a soli 23 anni, vincendo anche ben due classiche monumento, ovvero Liegi e Lombardia. Ha vinto inoltre alla Tirreno e si è piazzato terzo alle Olimpiadi, dimostrando una competitività incredibile su tutti i terreni, che vista la sua giovanissima età ci portano a chiedere dove potrà arrivare e quante corse potrà vincere.
Alaphilippe ha vinto poco, appena 4 corse, ma tutte di massimo livello e quando non ha vinto ha animato la corsa con attacchi spettacolari. Le vittorie nelle tappe di Tirreno e Tour sono memorabili, così come lo è l’incredibile bis iridato, con il francese che per il secondo anno di fila al Mondiale ha staccato tutti gli avversarsi arrivando in solitaria.
Van Aert ha vinto ed è stato competitivo ovunque, in volata, in montagna e a cronometro. La sua versatilità lo ha portato a vincere classiche come la Gand-Wegelvem e l’Amstel e piazzarsi in tutte le altre, a vincere 3 tappe al Tour in tre condizioni diverse (crono, volata, montagna), a piazzarsi secondo alla Tirreno dietro al solo Pogacar e davanti a tanti scalatori. Su 49 giorni di corsa si è piazzato in top ten ben 30 volte, tra cui la Roubaix e le Olimpiadi, e alzare le braccia in 12 diverse occasioni.
Il suo principale rivale Van der Poel è stato anch’esso uno dei corridori più spettacolari della stagione. I suoi attacchi da lontano, a volte anche sconsiderati, sono infatti stati una costanza in ogni corsa a cui ha partecipato. Due stupende vittorie alla Tirreno, due allo Svizzera, la Strade Bianche e la tappa al Tour, oltre al podio sia al Fiandre che alla Roubaix sono il riassunto della sua splendida annata.
Roglic ha vinto invece ben 13 volte, non riuscendo a farlo al Tour, ma confermandosi per la terza volta consecutiva campione alla Vuelta, dove ha vinto anche quattro tappe. Il suo punto più alto però è stata la cronometro delle Olimpiadi, letteralmente dominata dando almeno 1 minuto a tutti gli avversari. Inoltre tanti successi sparsi tra Parigi-Nizza, varie corse italiane e Giro dei Paesi Baschi.
Bernal si è ripreso dopo un 2020 complicato ed è andato a vincere il Giro d’Italia davanti a un altrettanto strepitoso Damiano Caruso. Oltre al Giro non ha fatto vedere grandissime prestazioni, ma probabilmente anche nel 2021 non era al 100%, l’augurio è quello di vederlo ancora più competitivo nel 2022.
Colbrelli è entrato nella storia con la strepitosa vittoria alla Roubaix, oltre a tantissimi belle corse, così come hanno fatto Stuyven e Asgreen con le vittorie di Milano-Sanremo e Giro delle Fiandre, dove non erano affatto i corridori favoriti. Il 2021 è stato poi l’anno del clamoroso ritorno di Cavendish, che a fine 2020 era ad un passo dal ritiro.
L’inglese si è imposto incredibilmente in quattro tappe al Tour, raggiungendo lo storico record di 34 vittorie di Eddy Merckx.
Evenepoel dopo l’infortunio dello scorso anno è tornato a correre e lo ha fatto subito in modo competitivo.
Non ancora al 100% il belga si è imposto comunque in ben otto occasioni, che vista l’età e visti i mesi di inattività sono un ottimo bottino. Carapaz ha confermato gli ottimi livelli delle ultime due stagioni, piazzandosi sul podio al Tour de France e soprattutto vincendo l’oro olimpico a Tokyo, che lo ha proiettato direttamente nella storia della sua nazione. La stagione appena conclusasi è stata inoltre quella della riscoperta di Mohoric, delle sorprese Hayter e Vingegaard e delle conferme di Adam Yates, Almeida, Woods e Merlier, tutti autori di un’annata da ricordare.

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