Ciclismo

Caso Pantani, mamma Tonina: “Marco fu ucciso, si faccia giustizia”

Marco Pantani - Foto Aldo Bolzan CC BY-SA 3.0

“Aspetto che il giudice valuti, siamo stati ascoltati e aspettiamo la sua decisione ma io sono convinta che le cose sono andate così”. A cuore aperto Tonina, la mamma di Marco Pantani, mentre commenta la clamorosa intercettazione di un detenuto che avrebbe ammesso il coinvolgimento della Camorra nella disfatta del ciclista italiano nel Giro di Italia del 1999, aprendo così nuovi scenari sul caso di doping che sconvolse la vita e la carriera di Pantani. Infatti secondo le ultime ricostruzioni la malavita organizzata avrebbe alterato le provette del controllo antidoping cui il Pirata si era sottoposto per far perdere il titolo al campione romagnolo: “Ora il mio avvocato valuterà tutti i faldoni e decideremo cosa fare – ha aggiunto la mamma di Pantani intervenuta in diretta a ‘Bel tempo si spera’ su Tv2000 – Sono ancora più arrabbiata, anche se sapevo come era andata a finire, perché Marco l’ha sempre detto che lo avevano fregato. Ieri sentendo quella registrazione sono rimasta senza parole. Io spero che sia fatta giustizia”.

L’avvocato della famiglia del Pirata, trovato morto in un residence di Rimini il 14 febbraio 2004, Antonio De Rensis è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Sportface.it per commentare i nuovi risvolti sull’indagine sui noti fatti di Campiglio: “Ovviamente c’è grande soddisfazione, anche se amara, perché la tragedia ormai si è consumata tanti anni fa. Però questa indagine ridisegna la storia di quel 5 giugno 1999 e restituisce dignità a un campione assoluto dello sport italiano, a cui è già stato fatto troppo male – ha spiegato il legale – Innanzitutto ci opporremo alla richiesta di archiviazione. In secondo luogo cercheremo di agire anche in funzione di una riscrittura della storia di quel Giro d’Italia 1999, perché Marco Pantani non l’aveva vinto, l’aveva stravinto…”.

 

 

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