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Roma: Nainggolan verso il Guanghzou, ma la luxury tax frena tutto

Radja Nainggolan
Radja Nainggolan - Foto Antonio Fraioli

Secondo la Gazzetta dello Sport, la trattativa tra il Guanghzou Evergrande, allenato da Fabio Cannavaro, e la Roma per l’acquisto di Nainggolan poteva essere già chiusa. L’allenatore ex campione del mondo ha già contattato al telefono il centrocampista belga, ricevendo un parere positivo.

Venerdì 12 gennaio entrambe le parti si sono incontrate a Trigoria, trovando un accordo di massima sulla cifra di circa 50 milioni di euro, consentendo al club di sistemare il bilancio e poter investire in questa sessione di mercato.

C’è stato però uno stop, per “colpa” della luxury tax, che di fatto raddoppia per i club cinesi il costo di un qualsiasi affare sopra i 6 milioni. Per esempio: se il Guanghzou pagasse 50 milioni alla Roma, ne dovrebbe altri 44 alla Federcalcio cinese. Ecco perché si starebbe pensando ad un prestito con obbligo di riscatto, mentre al giocatore andrebbe un ingaggio superiore ai 12 milioni. Alla luce delle linee guida date dal presidente Pallotta a Londra, la questione è apertissima. L’Evergrande infatti, dopo aver in un primo momento cercato Witsel (ex Zenit San Pietroburgo) come rinforzo per il centrocampo, ha virato su Nainggolan perché il belga, avendo origini indonesiane, potrebbe giocare la Champions League asiatica non in quota stranieri.

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