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Un ragazzo del Sud che corona il sogno della sua vita: giocare in Serie A. Nella sede del Reale Circolo Canottieri Tevere Remo, presso gli impianti sportivi Acqua Acetosa, è stato presentato il libro “L’ultimo 5topper” scritto da Sergio Brio a quattro mani insieme a Luigia Casertano. Un libro che sta riscuotendo grandi consensi tanto da essere premiato anche nella cinquantacinquesima edizione del premio Bancarella 2018, sezione sport. Il libro, edito da Graus, racconta la storia calcistica di Sergio Brio: dai primi passi nel Lecce passando per la Pistoiese sino ad approdare alla Juventus. E i ricordi si inseguono: la sua famiglia, le lezioni di Attilio Adamo con le dovute riflessioni sull’attuale crisi del settore giovanile, il Lecce, la gavetta alla Pistoiese e l’arrivo alla Juventus. E poi gli infortuni, il periodo dei consensi e quello delle critiche, il morso del cane all’Olimpico, la delusione di Atene, la storica rivalità tra la Juve e la Roma, il pallone arancione della Supercoppa Europea, la sua prima espulsione, gli attimi di tensione prima del calcio di rigore di Tokyo sino alla sfrenata gioia successiva, ma anche la tragedia dell’Heysel, una ferita ancora aperta.
“Ringrazio il presidente del Reale Circolo Canottieri Tevere Remo, Giuseppe Maria Toscano, per la splendida accoglienza – ha dichiarato Brio durante la presentazione alla quale, oltre al presidente, ha partecipato anche Angelo Montana, consigliere alle attività sportive del circolo – Il libro parla di un ragazzo che sogna di fare il calciatore, perché io fino a otto anni ho giocato sul marciapiede. Poi chiesi un provino nel Lecce, mi presero e la mia vita ovviamente cambiò. Mi volevano tante società, ma la Juventus mi comprò. C’è un solo modo per stare in quella società per così tanto tempo: bisogna avere grandi capacità morali e una mentalità vincente perché i tifosi e la stampa si aspettano sempre di vincere”. Gli autori del libro hanno deciso di destinare il ricavato ottenuto dalla vendita delle copie del libro in beneficenza alla Fondazione Piemontese per la ricerca sul cancro,“Istituto Candiolo”, la cui presidente è Donna Allegra Agnelli. “Più che essere un libro improntato sulle gesta in campo ho voluto evidenziare l’aspetto umano: il bambino di Lecce, del Sud, con questo sogno del cassetto che è riuscito a realizzare – ha spiegato Luigia Casertano – Questa è stata la cosa che ho scoperto con grande piacere, l’uomo che c’è dietro al campione. Bisogna avere una passione fortissima, seguirla con grande volontà compiendo grossi sacrifici. Ho voluto trasferire tutto questo nel libro”.