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Le prime dieci giornate hanno confermato che esistono due versioni ben distinte di Salernitana, una con Franck Ribery e l’altra senza. Non che fosse così difficile da prevedere, visto la grandezza del calciatore che a dispetto dei suoi 38 anni suonati è ancora un fuoriclasse assoluto, ma l’impatto emotivo oltre che tecnico con cui si è calato in una realtà per lui inusuale hanno fatto apprezzare nell’ambiente granata prima l’uomo rispetto al campione.
Già Castori aveva elogiato l’umiltà dell’uomo mentre il nuovo tecnico Colantuono ha voluto ancor di più responsabilizzarlo agli occhi della squadra affidandogli subito la fascia di capitano. Uscito dal campo come uno dei pochissimi da salvare nella debacle interna contro l’Empoli, il francese nel turno infrasettimanale ha guidato i suoi alla prima vittoria esterna stagionale sul campo del Venezia, passato in vantaggio e ripreso proprio da un assist del numero 7 per il gol di Bonazzoli che si è guadagnato poi il rosso per un fallo di Ampadu prima di esultare in pieno recupero grazie all’acuto di Schiavone.
Tre punti per abbandonare l’ultimo posto in classifica e vedere in maniera più serena il futuro in una Serie A in cui per tanti i granata erano solamente la vittima sacrificale ma che, soprattutto con Ribery in campo, hanno dimostrato di poterci stare a pieno diritto, sognando una salvezza che farebbe restare questo gruppo nella storia.
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