Serie A

Pagelle Fiorentina-Lazio 3-4, Serie A 2017-18

Luis Alberto
Luis Alberto - Foto Antonio Fraioli

FIORENTINA (4-2-3-1)

Sportiello 4.5
Uscita inutile, vista la presenza di Pezzella, ma soprattutto kamikaze la sua con la quale lascia in 10 i propri compagni di squadra: prima liscia il pallone sulla pressione di Immobile, poi colpisce la sfera con le mani fuori dall’area. Inevitabile il rosso che Damato gl sventola sotto il naso.

Milenkovic 6
E’ il più giovane del reparto arretrato, ma non si nota: gioca con personalità, andando in difficoltà solo a causa delle velocità degli esterni laziali. Una prova di sostanza la sua.

Pezzella 6.5
Roccioso, arcigno, dalle sue parti difficilmente si passa: ne sa qualcosa de Vrij, che si vede respingere il tocco a botta sicura sulla linea. Un’unica distrazione, su Immobile, che rischia di costare carissima: l’argentino lo atterra appena entrato in area, Damato fischia il rigore ma il VAR annulla tutto per un fuorigioco dell’attaccante napoletano.

Vitor Hugo 5.5
Più macchinoso rispetto al compagno di reparto, cerca di cavarsela con fisico ed esperienza. Rischia su Leiva: il laziale lo salta, la sua entrata è al limite ma l’arbitro decide di graziarlo.

Biraghi 6
Un motorino inesaribile sulla sinistra, la sua spinta è manna dal cielo per la Fiorentina che sfrutta le sue accelerazioni. Proprio da una di queste arriva il rigore, abbastanza dubbio, con il quale la viola riesce ad andare sul 2-0.

Dabo 6
Si piazza in mediana, Pioli gli affida il compito di rompere il gioco avversario rubando più palloni possibili e impostando la manovra viola. Ci riesce a tratti, soffrendo la maggiore esperienza di Leiva in alcune fasi della partita.

Veretout 8
Tre gol, uno su punizione, uno su rigore e un altro in slalom, concluso con un sinistro che non lascia scampo a Strakosha: un cecchino. Il migliore dei suoi non solo per la doppietta: in mezzo al campo morde le caviglie a qualsiasi avversario passi dalle sue parti senza disdegnare geometrie che permettono alla squadra di Pioli di rendersi sempre pericolosa.

Gil Dias 5.5
I mezzi tecnici non gli mancano, è bravo ma non sembra applicarsi abbastanza; vaga per il campo senza mai trovare lo spunto in grado di accenderlo. In una delle serata più brillanti dell’intera Serie A, il portoghese brancola nel buio.(Dal 79′ Saponara s.v.)

Eysseric s.v.
(Dal 9′ Dragowski 5.5 – Entra a freddo per l’espulsione di Sportiello, in pochi avrebbero immaginato che di lì a un’ora avrebbe raccolto 4 palloni nella propria porta. Può poco sulle reti laziali, eccezion fatta per il colpo di testa di Caceres; lo stacco dell’uruguiano è forte e da breve distanza, ma con la palla gli sbatte proprio addosso)

Chiesa 6.5
Ha una marcia in più rispetto all’intera retroguardia biancoceleste e si vede: provoca l’espulsione – dubbia – di Murgia, accelera spaccando in due la difesa laziale. Un po’ impreciso sotto porta e troppo nervoso, ma avesse anche il killer instinct il calcio italiano avrebbe già trovato il suo nuovo fenomeno.

Simeone 5
Stretto nella morsa dei difensori laziali vive nell’ombra per tutto il primo tempo. Nella ripresa ha due occasioni: una la sbaglia, tirando addosso a Strakosha. La prima la segnerebbe anche, ma c’è il solito VAR ad annullare per una posizione molto dubbia di fuorigioco. (Dall’ 70′ Falcinelli 5.5 – Pochi i palloni giocabili che gli arrivano, lui cerca di venirli a prendere anche spalle alla porta ma non sembra essere la serata giusta.

All.Pioli 6.5
Se quella andata in scena al Franchi è una delle più belle partite della Serie A 2017/18 il merito è anche suo. La sua Fiorentina gioca bene, regala spettacolo ma non riesce a portare a casa neanche un punto: un peccato per la creatura dell’ex allenatore laziale che avrebbe anche meritato.

LAZIO (3-5-1-1)

Strakosha 6
Nessuna parata di rilievo; non ha colpe sui gol subiti, sulla punizione non può nulla così come sul calcio di rigore.

Caceres 6
Ha il grande merito di trovare il tempo giust per impattare la sfera e baffare Dragowski firmando il momentaneo pareggio della Lazio. Una prova senza sbavature la sua, Simeone non lo mette mai in difficoltà.

de Vrij 6
Riscatta le ultime prestazioni con una prova diligente: sicuro e determinato come non si vedeva da un po’, va anche vicino al gol ma Pezzella gli nega la gioia. Paga la scelta di Inzaghi che decide di sostituirlo per fare spazio a Felipe Anderson.(Dal 25′ Felipe Anderson 7 – Inzaghi lo lancia nella mischia, lui ci mette un po’ a ripagarlo ma quando lo fa regala spettacolo: il gol che vale il 3-3 è un pezzo di rara bellezza che infonde coraggio a tutta la squadra)

Luiz Felipe 6
Le sue doti non si discutono, non a caso è ormai uno dei perni della retroguardia laziale. Gioca a fianco a de Vrij, poi a Caceres senza risentire minimamente del cambio di compagno di reparto. Un unica pecca, l’entrata su Biraghi: tocca il pallone, ma l’intervento induce l’arbitro a fischiare. Con un pizzico di esperienza in più avrebbe usato il corpo al posto delle gambe.

Marusic 6.5
Corre senza sosta sulla destra dimostrando che la condizione fisica certo non gli fa difetto. Non solo corsa, però, per il macedone: suo l’assist per il quarto gol, un pallone teso che chiede a Luis Alberto solo di essere spinto in rete.

Murgia 5.5
Gioca titolare in extremis a causa del forfait di Parolo, ma non ha la stessa capacità di inserimento e si vede. Poco, perché Damato decide di mandarlo anticipatamente sotto la doccia per un fallo dubbio su Chiesa lanciato a rete.

Leiva 6.5
Recupera palloni su palloni, erigendo la diga a centrocampo. Prova anche a mettersi in mostra in area avversaria, Hugo lo stende ma l’arbitro preferisce non fischiare.

Milinkovic-Savic 6
Non è una partita come le altre, lui che era stato a un passo dalla Fiorentina qualche anno fa. Non la sua migliore prestazione stagionale, ma riesce comunque a dare il suo contributo in una vittoria fondamentale per le ambizioni Champions dei biancocelesti.

Lukaku 6
Inzaghi lo preferisce a Lulic, lui cerca di farsi vedere in avanti spingendo però a fasi alterne. Meglio quando si proietta in avanti che quando difende, ma alla fine riesce a portare a termine il compito che l’allenatore laziale gli aveva assegnato.. (Dall’ 72′ Lulic 6 – Permette a Lukaku di tirare il fiato mettendo la sua esperienza al servizio dei compagni: non era al meglio, ma non si tira indietro quando c’è da difenderestringendo i denti.)

Luis Alberto 8
Una magia per rimettere in carreggiata la Lazio: aveva ancora sulla coscienza il gol sbagliato a Salisburgo, si fa perdonare con una punizione gioiello che anche Dragowski si ferma a guardare. Non contento confeziona l’assist per il colpo di testa che vale il momentaneo pareggio di Caceres che vale il 2-2 prima, poi ci mette la punta per firmare il poker biancoceleste. Una prestazione sontuosa quella dello spagnolo.

Immobile 6
Non è al meglio e si vede: cerca di trovare spazi grazie ai suoi movimenti mettendo in difficoltà la difesa viole. E’ lui a portare il pressing a Sportiello in occasione dell’espulsione del portiere viola, sempre lui a conquistarsi il rigore che però Damato annulla per fuorigioco. (Dal 87′ Caicedo s.v.)

All.Inzaghi 7
Costretto a ridisegnare la Lazio dopo l’espulsione di Murgia, azzecca la mossa giusta: fuori de Vrij e dentro Felipe Anderson. Un eccesso di foga lo costringe ad assistere alla rimonta dei suoi dagli spogliatoi, il brasiliano e lo spagnolo, che lui è riuscito a far coesistere, gli consegnano una vittoria dal forte sapore Champions.

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