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La testa a Siviglia, ma prima c’è la Cremonese: Allegri cambia faccia alla Juventus

Massimiliano Allegri
Massimiliano Allegri, Juventus - Foto LiveMedia/Francesco Scaccianoce

La testa andrà inevitabilmente a Siviglia, e questo è comprensibile. Con le frenate di Lazio, Milan e Atalanta, in attesa di capire che farà la Roma, le prime quattro posizioni del campionato sono certo più al sicuro per la Juventus, anche se al contempo c’è da registrare il solito discorso della giustizia sportiva e della penalizzazione che stravolgerà questa classifica che al momento, ma solo sulla carta, vede i bianconeri al secondo posto. Ma vincere aiuta a vincere, e siccome al Sanchez Pizjuan, che sia nei 90, nei 120 o ai rigori, bisogna vincere per arrivare in finale, è chiaro che per i bianconeri la partita contro la Cremonese sempre più vicina alla retrocessione ha l’aspetto di un trampolino di lancio per arrivare nelle migliori condizioni allo scontro di giovedì.

Guai a sottovalutare i lombardi, in gran forma e reduci da una vittoria che ha riaperto la lotta per non retrocedere, anche se il ritardo nei confronti della zona salvezza resta proibitivo e le giornate rimanenti sempre meno, per questo Allegri è pronto sì a cambiare faccia all’undici tipo, tenendo fede al fatto che dal suo ritorno di due anni fa non si è mai vista la stessa formazione in due partite diverse, ma con cognizione di causa e senza troppi stravolgimenti totali. Paredes, tornato a disposizione, viene schierato in regia perché serve il miglior Locatelli a Siviglia, in avanti rivedremo Chiesa e farà coppia con tutta probabilità con Milik, questo perché nonostante la prova che definire deludente è un eufemismo all’andata, l’attacco al ritorno di coppa sarà ancora Vlahovic-Di Maria, almeno dal primo minuto. Per il resto, a causa di qualche assenza ancora da smaltire l’allenatore livornese non potrà cambiare più di tanto, con la consapevolezza comunque che chi giocherà dovrà fare di tutto per vincere una partita comunque importante a livello psicologico.

Un passo per volta, è questa la filosofia della Juve in attesa della sentenza che poi delineerà per davvero quali saranno le ambizioni e gli obiettivi di fine anno. Arriverà dopo la semifinale di ritorno e prima della prossima giornata di campionato, è per questo che servono due vittorie per non salutare anzitempo la lotta per giocare in Champions il prossimo anno – sarebbe drammatico, e lo scenario è ben più che utopico, un’esclusione – qualunque sia il modo in cui i bianconeri staccheranno il pass per la competizione più prestigiosa.

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