Serie A

Juventus-Roma 1-0, Mourinho: “Se c’era una squadra che doveva vincere era la nostra”

Josè Mourinho - Foto Aleksandr Osipov - CC BY-SA 2.0

“Oggi io dico soltanto grande Roma, è l’unica cosa che posso dire ai miei giocatori. Ovviamente parliamo di una sconfitta e di zero punti, la classifica non ci piace se la guardiamo, ma posso dire grande Roma in tutti gli aspetti. Complimenti a tutti i miei giocatori e allo staff medico. La sconfitta è sempre una sconfitta, ma devo guardare anche alla crescita della squadra. Secondo me oggi la miglior squadra in campo, quella che meritava maggiormente di vincere ha perso. Il calcio va così”. Lo ha detto José Mourinho al termine del match contro la Juventus perso per 1-0 dalla sua Roma all’Allianz Stadium nonostante una buona prestazione e alcune contestazioni per l’arbitraggio di Orsato: “Aver dato solo tre minuti di recupero mostra chiaramente una certa intenzione, mentre l’episodio del rigore non voglio commentarlo. Non ho tutti i dati nelle mie mani, non ho visto la moviola, voglio isolarmi da questo episodio e concentrarmi su quello che la mia squadra di buono ha fatto. Spero che tutte le parole che noi abbiamo sentito da parte della Juventus nello spogliatoio spero che qualcuno lo dica pubblicamente. Ho vinto qui senza meritare qualche anno fa e ho perso oggi quando avrei dovuto vincere. Una sconfitta è una sconfitta, i numeri sono crudeli e ci sono zero punti per noi. La Juventus c’è venuta a fare i complimenti nello spogliatoio”.

Sull’episodio di Abraham e Veretout che hanno litigato per battere il rigore: “Abraham è coraggioso e pieno di fiducia, era in un momento di fiducia e arriva il rigore e voleva battere. Noi abbiamo una gerarchia e il primo è Veretout e il secondo è Pellegrini, Tammy è il terzo. Se Jordan gli dice che va bene per me nessun problema. Grande partita di entrambi, nessun problema. Il problema per me è quando si va a casa col rammarico, bisogna tornare a casa sapendo che siamo anche meglio di loro. Abbiamo fermato sempre i loro contropiedi, abbiamo avuto un piano di gioco”.

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