Serie A

Juventus-Fiorentina, Vlahovic il terzo colpo in cinque anni. E il più caro di sempre a gennaio

Dusan Vlahovic
Dusan Vlahovic - Foto Antonio Fraioli

Alla fine, sta succedendo davvero. La Juventus prende Vlahovic dalla Fiorentina e sorprende soprattutto per la tempistica. Gennaio, in quello che sarà il colpo più caro di tutti i tempi della storia della Serie A nella sessione invernale. Sul podio c’è Piatek (lo prese il Milan con 38 milioni) che almeno nel breve periodo sarà costretto a raccogliere l’eredità del serbo in viola. Per Vlahovic parlano le ultime due stagioni, forse tre perché quel gol all’Inter – con quella progressione nel 2019-20 – gli occhi li aveva fatti stropicciare davvero a tutti. Per l’attaccante serbo, che ha già segnato 17 gol in Serie A in questa stagione come Immobile, è pronto un quinquennale da circa 7 milioni di euro a stagione. Per il cartellino 67 milioni più bonus. Insomma, una prova di forza per una Juventus in crisi di classifica e a caccia dell’investimento per la ripartenza.

Ma l’affare riguarda anche il terzo giocatore sull’asse Juventus-Fiorentina negli ultimi cinque anni, proprio nella stagione in cui il primo – Federico Bernardeschi – sembra destinato a lasciare la società biancoenera alla scadenza naturale del suo contratto. Insomma, non l’affare della storia. In mezzo, Federico Chiesa, uno che nelle ultime due stagioni ha segnato 26 reti con un Europeo vinto da protagonista. Bernardeschi – Brunelleschi ai tempi per i tifosi viola – si trasferì per 40 milioni di euro (più un 10% sulla rivendita), stessa cifra fissa (ma con 10 di bonus) servì invece per strappare il figlio d’arte da Commisso. Per il presidente viola è il secondo scippo in due anni, il terzo su tre di un calciatore cresciuto o approdato nelle giovanili, a testimonianza del grande valore del vivaio toscano. Ad un anno dalla scadenza del contratto, la Fiorentina decide di non ‘rischiare’ fino a giugno. Ma scatena la rabbia dei tifosi nella stagione della ripartenza sotto la guida di Italiano che sulla vicenda non è mai voluto entrare: “E’ motivato, non parlo di cose personali”, il mantra. Alla base delle proteste c’è anche la questione allenatore: il progetto Fiorentina era finalmente partito, con una logica, convinzione e anche risultati. Se Bernardeschi e Chiesa lasciarono una Fiorentina con tecnici delegittimati e sulla via dell’addio, Vlahovic se ne va con i viola all’inizio di un progetto credibile per l’Europa. Forse è questo che più fa male ai tifosi, con un colpo che può riscrivere gerarchie e rimescolare le carte.

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