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Nella giornata di ieri Sportface.it, attraverso le parole dell’avvocato Angelo Pisani, presidente del Movimento Noi Consumatori, vi aveva rivelato in esclusiva di un possibile rischio di penalizzazione per la Juventus di 3 punti nella classifica di Serie A (CLICCARE QUI per l’intervista realizzata dal nostro Gianmichele Laino). In sintesi la società del presidente Andrea Agnelli avrebbe violato la clausola compromissoria, che impedisce alle società di ricorrere alla giustizia ordinaria dopo il pronunciamento della giustizia sportiva, facendo ricorso al Tar del Lazio per chiedere un risarcimento danni alla Federcalcio in seguito alla retrocessione in Serie B post Calciopoli, di fatto bypassando l’articolo 30 del regolamento della Figc.
Abbiamo chiesto all’avvocato Mario Stagliano, vice capo dell’Ufficio indagini della Figc dal 2000 al 2006, se ci siano davvero i presupposti perché il club campione d’Italia incorra nella penalizzazione prevista dal regolamento della federazione dopo il ricorso. Ricorso che peraltro il Tribunale amministrativo regionale ha prontamente rigettato, dichiarandolo inammissibile. “Dal punto di vista regolamentare c’è una palese violazione della clausola compromissoria – conferma Stagliano – In particolare dopo che il Tar ha dichiarato inammissibile il ricorso sul presupposto che la Juventus si sia già rivolta al collegio arbitrale. Si tratta di una violazione diretta, perché è il presidente del club che agisce direttamente contro la Figc nel disinteresse del verdetto della giustizia sportiva. Tutto questo in linea di principio, poi però ci vorrebbe una Procura federale e una federazione che siano intenzionate ad aprire un’indagine in merito…”.
L’avvocato Stagliano è piuttosto scettico sull’apertura di un’inchiesta ai danni della società più titolata d’Italia: “Francamente ignoro i motivi che hanno spinto la Juventus a presentare il ricorso – prosegue Stagliano – Quello che posso dire è che mi è parso sconclusionato, perlomeno se ci fosse una federazione in cui i regolamenti valessero per tutte le società, dalla quarta categoria alla squadra di maggior prestigio. Rispetto alla vicenda del Pavia (al club lombardo, per la violazione della clausola compromissoria, è stata comminata nel 2006 una penalizzazione di due punti, ndr) c’è difformità di giudizio? La difformità di giudizio non mi sorprende”.
Insomma, appurata l’infrazione del club bianconero il tutto rischia di finire nel dimenticatoio: “Da vecchio dirigente federale ho il divieto di scommettere: se però dovessi giocarmi 1 euro, punterei, sicuro di vincere, sul fatto che questa indagine non partirà mai – ammette Mario Stagliano – La Figc ha vissuto per anni con una sorta di spada di Damocle, una richiesta che poteva mandare la Federcalcio in default (il risarcimento chiesto dalla Juventus al Tar era pari a 473 milioni di euro, ndr). Ora la situazione si è rasserenata: la società ha deciso di coprire i due scudetti tolti da Calciopoli e ieri la nazionale ha giocato allo Juventus Stadium. Una nuova guerra mi parrebbe sinceramente strana”.