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 “Non ci sentivamo al sicuro”. Il capitano del Marsiglia Steve Mandanda così ha spiegato la decisione della sua squadra di non tornare in campo dopo gli incidenti di ieri sera a Nizza. “Quello che ho detto al delegato (della partita) è che era in pericolo l’incolumità di noi giocatori. Molti dei nostri sono stati presi di mira, colpiti”, ha detto il portiere in un video pubblicato sul sito dell’OM. La partita della 3a giornata di Ligue 1 tra il Nizza e l’Olimpyque e’ stata interrotta per la prima volta al 75′ dopo che i tifosi hanno invaso il campo a seguito di un incidente che ha dato fuoco alla polvere: l’ennesima bottiglia di plastica lanciata al giocatore del Marsiglia Dimitri Payet, che quest’ultimo ha rilanciato verso gli spalti. In quel momento il Nizza era in vantaggio per 1-0. Dopo piu’ di un’ora e mezza di interruzione, l’incontro è stato definitivamente interrotto.
“Gli arbitri hanno concordato con noi di interrompere la partita perché sentivano che la sicurezza non c’era. Il delegato ha risposto che per il prefetto e le forze dell’ordine si poteva continuare. Io gli ho risposto ‘voi non avete sperimentato ciò che abbiamo vissuto noi in campo ‘”, ha spiegato Mandanda. Un’inchiesta è stata aperta dalla procura di Nizza e le due squadre, convocate mercoledì dalla Commissione disciplinare della Lega calcio professionistica (Lfp), rischiano sanzioni.
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