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NBA 2019/2020: OKC sbanca Boston, perdono i Bucks e crollano i Rockets

Chris Paul, Oklahoma City Thunder Official Facebook Page
Chris Paul, Oklahoma City Thunder Official Facebook Page

I risultati della notte italiana di lunedì 9 marzo che ha visto in scena lo svolgersi di sette partite della regular season NBA 2019/2020. Vittoria in rimonta per i Thunder in casa dei Celtics, guidati dai 28 punti di Chris Paul, i 18 di Danilo Gallinari e il canestro decisivo di Dennis Schröder. Milwaukee crolla a Phoenix subendo 140 punti, con Giannis Antetokounmpo fuori per un problema al ginocchio. New Orleans supera Minnesota con 11 punti per Nicolò Melli, Houston perde ancora.

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IL CALENDARIO CON TUTTE LE PARTITE NBA

LA PRESENTAZIONE DI TUTTE LE SQUADRE NBA

Boston Celtics-Oklahoma City Thunder 104-105

Una rimessa laterale complicata, un raddoppio su Kemba Walker, una palla rubata e un canestro che regala il successo a OKC. Si conclude così la sfida equilibratissima e avvincente tra Celtics e Thunder, vinta dagli ospiti grazie agli ultimi due dei 27 punti realizzati in uscita dalla panchina da Dennis Schröder. Uno in meno del bottino raccolto da Chris Paul, miglior realizzatore del match e protagonista della rimonta che ha riportato avanti OKC nel punteggio dopo essere stati sotto di 18 lunghezze nel primo tempo. Bene anche Danilo Gallinari, in campo per 34 minuti,anche a causa della rotazione ridotta dall’assenza di Shai Gilgeous-Alexander, alla prima partita saltata in carriera e autore di 18 punti con 17 tiri dal campo, conditi con 6 rimbalzi e +8 di plus/minus (il dato migliore di squadra al pari di Chris Paul). Per OKC è una vittoria che vale il sorpasso sui Rockets al quinto posto a Ovest: puntare al fattore campo a favore ai playoffs (almeno al primo turno) non è un’utopia. Quarta sconfitta in fila in casa per Boston (non accadeva dal 2015 ai Celtics), con Tatum che fallisce il tentativo del contro-sorpasso allo scadere e Kemba Walker che raccoglie il rimbalzo ma non fa in tempo a cercare l’ultima conclusione prima della sirena. Tutto il quintetto biancoverde termina il match in doppia cifra, guidato dai 24 punti messi a referto da Gordon Hayward. I Celtics restano così terzi a Est, con una vittoria in più e due sconfitte in meno in classifica rispetto ai Miami Heat.

Phoenix Suns-Milwaukee Bucks 140-131

“È davvero strano vincere tre quarti e ritrovarsi battuti di 9 lunghezze”: questo il commento a fine partita di coach Budenholzer, che senza l’infortunato Giannis Antetokounmpo, fermato da una lieve distorsione al ginocchio che gli farà saltare anche la prossima sfida contro Denver, le prova tutte per porre rimedio a un disastroso primo quarto: Phoenix infatti parte 47-28 (peggior quarto difensivo della stagione dei Bucks) e conserva il vantaggio per i restanti 36 minuti, conquistando così uno dei successi più prestigiosi della regular season dei Suns. Protagonista dello straordinario primo quarto giocato dai Suns è Devin Booker, che mette a referto 20 dei suoi 36 punti complessivi nella frazione d’apertura della sfida. Il n°1 di Phoenix chiude con un invidiabile 13 su 17 dal campo, con 4 triple, 5 rimbalzi e ben 8 assist a referto, miglior realizzatore di un quintetto che deve fare a meno di Deandre Ayton e che si gode i 24 punti di Aron Baynes i 21 di Mikal Bridges.

Discorso a parte invece va fatto per Ricky Rubio, mattatore per 48 minuti e autore della sua miglior partita stagionale, chiusa con 25 punti, 13 rimbalzi e 13 assist (e 3 recuperi), il primo giocatore dei Suns dal 2005 a oggi, unico dopo Steve Nash, a terminare una partita con almeno una dozzina in tutte e tre le principali categorie statistiche: “È un onore per me essere paragonato a un campione del suo livello: è il giocatore che ammiravo da ragazzino, quello che ho sempre imitato mentre imparavo a giocare a pallacanestro”. Senza Antetokounmpo in campo a poter rispondere all’ottimo attacco Suns, i Bucks si affidano a Khris Middleton, miglior realizzatore del match con i suoi 39 punti con 13 su 26 dal campo, tre bersagli dalla lunga distanza e quattro assist. Eric Bledsoe, l’ex di giornata, ne aggiunge 28 e 7 assist in uscita dalla panchina, ma per una volta Milwaukee si ritrova a corto di alternative, incassando la seconda sconfitta in fila, la terza delle ultime quattro e concludendo così la peggior settimana di questa trionfale regular season.

Houston Rockets-Orlando Magic 106-126

Continuano a perdere gli Houston Rockets, arrivati alla quarta sconfitta consecutiva e sempre più in difficoltà. A metterle tutte in mostra ci pensa un D.J. Augustin da 24 punti in uscita dalla panchina, seguito dai 19 di Aaron Gordon e i 18 di Markelle Fultz più altri tre giocatori tutti a quota 16 (Vucevic, Carter-Williams e Ross). All’intervallo i Magic erano già avanti di 25, portando a casa la seconda vittoria in fila grazie a un vantaggio di 22-8 nei punti da seconda opportunità. A Houston ormai è tempo di suonare un primo campanello d’allarme, dato che le quattro sconfitte in fila pareggiano la peggior striscia stagionale. Russell Westbrook ha realizzato la sua 33^ partita in fila con almeno 20 punti, ma ha anche commesso 8 delle 18 palle perse dei suoi; James Harden ne ha messi 23, ma tirando solo 6 su 19 dal campo. “Non siamo preoccupati, solo frustrati” ha detto il Barba dopo la partita, pur dicendosi fiducioso di poter invertire il momento negativo

Le altre partite:

https://twitter.com/MiamiHEAT/status/1236827346000384006

Tra Washington Wizards e Miami Heat vincono gli ospiti per 89-100, grazie a belle prove di Bam Adebayo (27 punti e 14 rimbalzi) e Duncan Robinson (23); per i Wizards, ed è un dato statistico curioso, i punti rispettivi di Shabazz Napier e Bradley Beal sono gli stessi, inframmezzati però dai 25 di Davis Bertans. I Dallas Mavericks non riescono, nonostante un eccezionale Luka Doncic da 36 punti e 10 rimbalzi e Tim Hardaway Jr. capace di metterne 30, a battere gli Indiana Pacers, che passano sul parquet avversario per 109-112 con sei uomini in doppia cifra e le doppie doppie di Domantas Sabonis (20 e 17) e Myles Turner (16 e 13). I San Antonio Spurs perdono all’overtime contro i Cleveland Cavaliers, con il rischio di non accedere ai playoffs per la prima volta dal 1997, il primo anno di Gregg Popovich da capo allenatore. Il jumper di Rudy Gay (19 punti) forza l’overtime con la parità a 118, ma neanche lui, DeMar DeRozan (25) e Bryn Forbes (19) possono fermare dei Cavs scatenati e con 28 punti e 17 rimbalzi da Andre Drummond più altre tre doppie doppie. Marco Belinelli non è sceso in campo.

Nella sfida senza grandi velleità di postseason tra New York Knicks e Detroit Pistons regna il punteggio basso e il Madison Square Garden, visto il 96-84, può sorridere: 22 punti e 12 rimbalzi per Julius Randle da una parte, 22 di Christian Wood dall’altra. Chiudono la notte i campioni dei Toronto Raptors, che contro i Sacramento Kings vincono una partita vibrante e a lungo incerta per 113-118 con 31 punti di Norman Powell e 30 di Kyle Lowry e, complessivamente, 110 punti dal quintetto base. Per i Kings 28 di De’Aaron Fox e 15 dalla panchina di Kent Bazemore e Alex Len.

Tutti i risultati di lunedì 9 marzo:

Boston Celtics-Oklahoma City Thunder 104-105

Phoenix Suns-Milwaukee Bucks 140-131

Houston Rockets-Orlando Magic 106-126

Washington Wizards-Miami Heat 89-100

Dallas Mavericks-Indiana Pacers 109-112

Cleveland Cavaliers-San Antonio Spurs 132-129 OT

New York Knicks-Detroit Pistons 96-84

Sacramento Kings-Toronto Raptors 113-118

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