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La tripla di Sutton vissuta in apnea, la sirena che risuona al PalaTrento e l’incredulità di qualche secondo sui visi stremati dei giocatori dell’Umana Reyer Venezia per il capolavoro compiuto. I granata ce l’hanno fatta, conquistato lo scudetto 2016/2017 di Serie A1 di basket grazie alla vittoria per 4-2 nella serie contro l’Aquila Basket Trento. Un tricolore che mancava addirittura da 74 anni dopo i successi nel campionato arrivati consecutivamente nel 1942 e 1943, con la formula a girone unico. In realtà, la Reyer si riconfermò la squadra più forte d’Italia anche nel 1944 ma lo scudetto non fu omologato: colpa di un errore nel cronometraggio nella finale contro la Ginnastica Triestina, che presentò ricorso per un minuto di interruzione non recuperato accolto poi dalla federazione.
74 anni dopo, dunque, il nome dell’Umana Reyer Venezia torna ad essere ufficialmente scritto nell’albo d’oro del massimo campionato italiano, per la prima volta con la formula dei playoff. I lagunari, prima del 2017, non avevano neppure mai raggiunto una finale. D’altronde, solamente 10 anni fa nella stagione 2007/2008, la Reyer era ai nastri di partenza della “Serie B d’Eccellenza” tra i dilettanti, salendo finalmente in LegaDue dopo dodici anni d’assenza. Di qui la risalita sino ai giorni nostri, coronata con il trionfo sul parquet del PalaTrento. Da coach Walter De Raffaele alla freschezza del figlio d’arte Tonut, dalla freddezza di Filloy al talento di Haynes, dalla potenza di Ejim e Peric alle giocate di Stone, passando per McGee, Batista e l’eterno capitano Ress, nuovamente campione d’Italia dopo i 7 sigilli con Siena e quello con la Virtus Bologna. La vittoria di Venezia, seconda in regular season e giunta sino alle Final Four di Champions League, è assolutamente un trionfo del collettivo.