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Finisce 2-3 (22-25; 25-21; 25-19; 18-25; 8-15) la prima partita dell’Italia di volley maschile impegnata a Stettino agli Europei 2017 contro la Germania allenata dal “nostro” Andrea Giani. Tanta amarezza, perché se è vero che la qualificazione alla fase finale non è in discussione, Slovacchia e Repubblica Ceca non fanno paura, quasi sicuramente il percorso sarà molto più arduo, e lungo, di quanto si sperava alla vigilia. Segnali molto poco confortanti dagli ultimi due set. Per la Germania Grozer trascinatore e assoluto MVP.
Blengini manda in campo Giannelli al palleggio con Vettori opposto, Lanza e Antonov come schiacciatori, Piano e Mazzone al centro con Colaci e Balaso a dividersi il ruolo di libero. Giani risponde con la diagonale Kampa-Grozer, Fromm e Kaliberda in banda, il giovane Krick e Andrei sono i centrali e Zenger il libero.
Squadre che partono leggermente contratte: qualche errore di troppo da entrambe le parti segna un inizio di partita tutt’altro che entusiasmante. Il primo break è tedesco (3-5), con la battuta italiana che non riesce ad impensierire la seconda linea avversaria. Il cambio palla è scontato e la Germania mantiene il vantaggio fino al tempo tecnico (6-8). Al rientro in campo l’Italia reagisce e passa avanti (10-9, poi 12-10). I tedeschi ribattono colpo su colpo e ritornano avanti con il bolide dai 9 metri di Grozer (13-14). Squadre che procedono appaiate, ma altri due ace (Kaliberda e il neo entrato Zimmermann) regalano il doppio vantaggio ai tedeschi (19-21) che lo mantengono e vanno poi a chiudere con l’ace di Hirsch, anche lui subentrato solo per il servizio.
Nel secondo parziale l’Italia inizia con il piglio giusto: due muri (di Mazzone e Lanza) valgono il 2-0 ma i ragazzi di Giani non si scompongono e arrivano per primi al time out tecnico (7-8) e costringono poi Blengini a fermare il gioco sull’8-10. L’Italia resta in scia e con due punti in fila di Antonov torna a condurre (15-14); sul 17-16 è Giani ad usufruire del time out discrezionale, con l’inerzia del set che sembra poter cambiare a favore degli azzurri. Anche Vettori, oggetto misterioso per oltre un set e mezzo, mette a terra un paio palloni, l’Italia resta avanti e poi allunga con il muro di Piano (21-19). Vettori sale in cattedra e il set può così andare in archivio.
Nella terza frazione l’Italia riparte da dove aveva finito: una frastornata Germania si ritrova subito sotto 3-0 e poi 8-4 sotto i colpi degli attaccanti azzurri. La concentrazione di Lanza e compagni cala e permette ai ragazzi in maglia nera di tornare pericolosamente a contatto (12-11). La Germania cresce, ma gli azzurri ribattono colpo su colpo e mantengono la testa del set con un break di margine. Ci si aspetta un altro finale palpitante, ma a spezzare l’equilibrio ci pensa Lanza con una devastante serie in battuta: due ace consecutivi per ‘SuperPippo’ e set in cassaforte (23-18), con Antonov a firmare l’ultimo punto.
Squadre aggressive ad inizio quarto set, ma ancora una volta il distacco resta contenuto. Al time out tecnico il punteggio dice Italia in svantaggio 7-8, ma un paio di leggerezze italiane spingono i tedeschi sul +4 (8-12). Sul 9-13 primo vero cambio di Blengini: fuori Mazzone, al suo posto Ricci. Grozer trascina i suoi (10-15), l’Italia abbozza una reazione (14-16) che però si spegne ancora sull’opposto teutonico, in un momento di pressoché totale onnipotenza (14-18, 16-22). Un muro di Krick su Piano rinvia il verdetto al tie-break.
Torna Mazzone nel set decisivo, ma la Germania parte meglio (2-4, 4-6) sfruttando qualche imprecisione di troppo nella metà campo azzurra. Il cambio palla funziona, ma ancora meglio fa quello tedesco: al cambio campo è 6-8. Poi quattro muri di fila scavano un solco incolmabile (7-13). Un altro muro fa esplodere lo staff tedesco.
Gli azzurri avranno la possibilità di rifarsi nella giornata di domenica nella quale affronteranno la Slovacchia nel secondo match di questa rassegna continentale (IL PROGRAMMA DI ITALIA-SLOVACCHIA).
LE PAGELLE
ITALIA
Vettori 6+: decide un set (il secondo) praticamente da solo. In questo momento, e con questi giocatori, sarebbe lui il terminale offensivo principale. Non sempre è così.
Antonov 7: tiene il campo a meraviglia. Non sarà un campione, ma dà sempre il 110%.
Giannelli 7,5: fa i miracoli nel gestire al meglio i suoi attaccanti. Manca un punto di riferimento vero e proprio, compensa con una regia ineccepibile. Quando serve è pronto a prendersi la responsabilità di chiudere il punto in prima persona.
Balaso 5: nessuno mette in dubbio che la potenza degli attaccanti tedeschi sia assolutamente di prima fascia, ma il nostro libero di difesa sembra a tratti troppo spaesato. In questa partita sarebbe probabilmente stato meglio lasciare a Colaci l’incombenza di entrambe le fasi.
GERMANIA
Grozer 7,5: non ha mezze misure, e si sapeva. Tira forte, e pure questo si sapeva. Ma l’impressione è che non sia più il giocatore in grado di spostare gli equilibri che era qualche anno fa, e la forza bruta comincia a non sembrare più la soluzione ad ogni problema. Per conferma chiedere al muro azzurro. Quando conta esce fuori però il campione e l’attaccante di razza. Quando succede, per l’Italia son dolori.
Andrei 6,5: a muro fatica, ma con Giannelli è dura per tutti. In attacco viaggia su percentuali molto alte ed è una spina nel fianco per Piano e Mazzone.
Fromm 6: partita di sostanza per il martello di Monza. Soffre in ricezione, cala nei due set persi ma offre a conti fatti una prestazione positiva.
Kaliberda 6,5: alterna tratti di diabolica lucidità a momenti di totale defiance. Nel complesso sono però più i momenti positivi.
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