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Running, Venice Marathon: domenica 22 ottobre una trentaduesima edizione da record

Venice Marathon - Foto Ufficio Stampa

Con l’inaugurazione del Venicemarathon Village, prevista per venerdì 20 ottobre alle ore 11.00 presso la Porta Blu del Parco San Giuliano di Mestre, si è alzato ufficialmente il sipario sulla 32^ edizione della Venicemarathon, competizione che, insieme alle 42k di Milano, Roma e Firenze, costituisce il gruppo di maratone GOLD LABEL stilato nel programma Running 2017 della FIDAL.

La partenza della maratona, organizzata dal Venicemarathon Club, con il supporto di comuni ed istituzioni locali, è prevista per domenica 22 ottobre alle 9.40 nella splendida cornice di Villa Pisani, situata nel comune di Stra. Una maratona certamente da record in termini di iscritti: oltre 7.770 podisti in rappresentanza di 77 Paesi, a cui vanno ad aggiungersi i 5.700 che si cimenteranno nella Garmin 10k (partenza alle ore 8.30 dal Parco di San Giuliano, ndr). Per tutti un unico obiettivo: tagliare il traguardo situato in Riva Sette Martiri a Venezia.

La Venicemarathon si snoda lungo un percorso ormai collaudato, in grado di offrire un panorama unico al mondo. La prima metà di gara percorre la Riviera del Brenta, costeggiando le meravigliose ville costruite dalla nobiltà veneta, fino alla zona di Marghera e Mestre. L’attraversamento di Mestre e del Parco San Giuliano, conduce al Ponte della Libertà, un rettilineo di circa 4km che congiunge Mestre a Venezia e che metterà a dura prova le gambe e la testa degli atleti. L’ultima parte della gara attraverserà invece il centro storico di Venezia: gli atleti costeggeranno il Canale della Giudecca fino al Punta della Dogana, dove un ponte di legno appositamente allestito per l’occasione, consentirà l’attraversamento del Canal Grande. Il passaggio da Piazza San Marco condurrà direttamente all’arrivo in Riva Sette Martiri, di fronte al panorama mozzafiato della laguna.

Dando uno sguardo alla lista dei favoriti, è facile prevedere una competizione di altissimo livello. L’uomo da battere dovrebbe essere l’etiopeShami Abdulahi Dawub, accreditato di un personale di 2h05’42’’, ottenuto nel 2012 alla maratona di Dubai. Dawub può inoltre vantare nel suo palmares la vittoria ad Amburgo sempre nel 2012 ed il 3°posto a Toronto nel 2014. Da tener d’occhio anche il suo connazionale Mesfin Teshome Bekele, terzo alla maratona di Pechino nel 2016 ed accreditato di un personale di 2h09’14’’. Per quanto riguarda la pattuglia keniana, cercheranno il risultato di prestigio Augustine Ronoh Sembri (pb 2h07’23’’), Mutai Kipkemei (pb 2h09’29’’) Anthony Wairuri (pb 2h09’48’’) e David Kiprono Metto (pb 2h12’33’’). Sul fronte italiano, grande attesa per la prestazione di Eyob Faniel: il portacolori del Venicemarathon Club, dopo aver più volte dovuto rimandare la partecipazione a causa di infortuni, quest’anno potrà finalmente cimentarsi nella gara di casa.

In campo femminile, è confermata la presenza della vincitrice della scorsa edizione, la keniana Priscah Jepeting Cherono, che proprio un anno fa aveva ottenuto in lagna il suo personal best, fermando il cronometro su 2h27’41’’. Quest’anno è ipotizzabile un duello con l’etiopeKumsa Chaltu Kimdesa (pb 2h30’28’’).

Per quanto riguarda i record della gara, la miglior prestazione maschile è appannaggio del keniano John Komen, che nel 2009 ha chiuso in 2h08’13’’, mentre il record femminile è detenuto dalla sua connazionale Helena Kirop che nell’edizione del 2011 che vinto in 2h23’37’’.

Da segnalare infine la presenza di una nutrita pattuglia di VIP, tra cui l’inviato del programma televisivo Striscia La Notizia Jimmy Ghione ed il pilota di rally Giandomenico Basso che, partecipando alla Garmin 10k, supporteranno la raccolta di fondi in favore della Associazione Salus Pueri. Saranno invece ai nastri di partenza della maratona l’ex ciclista Sergey Pomoshnikov ed l’iridato di triathlon Javier Gómez Noya. L’ex campione di nuoto Massimiliano Rosolino sarà protagonista di una “staffetta” con Luisa Betti, modella e ultramaratoneta, conosciuta nell’ambiente podistico come “ladyrun”.

 

 

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