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Football Stories: Kevin De Bruyne, l’uomo di Guardiola

Kevin de Bruyne - Foto Brad Tutterow CC BY 2.0

Il Belgio negli ultimi anni ha sfornato una quantità enorme di talenti che hanno saputo affermarsi nei rispettivi club: Hazard, Courtois, Lukaku, Ferreira Carrasco e gli stessi Nainggolan e Mertens per Roma e Napoli. Se ne potrebbero nominare molti altri in repentina ascesa, ma nessuno sta solleticando i palati raffinati degli appassionati di calcio come Kevin De Bruyne.

INIZIO CARRIERA – La sua carriera inizia molto presto tra le giovanili del Gent, che lo cederà poco dopo al Genk, squadra che lo farà esordire tra i grandi. Nel suo paese natale Kevin riesce a mettersi in mostra grazie alle sue grandi doti tecniche, tanto da attirare le attenzioni del Chelsea, che in quegli anni stava investendo molto sui talenti belgi. Prima di approdare ai “Blues” passa un anno in prestito al Werder Brema, dove non farà altro che affermare le sue qualità. Nella stagione 2013/2014 finalmente arriva l’esordio in Premier League, che darà vita ad uno dei più grandi errori mai compiuti da Josè Mourinho. De Bruyne, nonostante un assist messo a segno nel suo esordio contro l’Hull City, non riesce a convincere il tecnico portoghese, che da quel giorno in poi lo manderà in campo solamente in altre due occasioni. Il messaggio è chiaro: non c’è spazio nella rosa.

IL RILANCIO – La Bundesliga non si è dimenticata di lui, sopratutto il Wolfsburg che è in un periodo economicamente positivo. Oltre a De Bruyne, Dieter Hecking ha a disposizione giocatori come Schürrle, Perisic e Ricardo Rodriguez. Le prospettive non sono male e infatti la squadra gioca un ottimo calcio. Qui il belga riesce ad applicarsi e ad esibire le doti che oggi lo contraddistinguono. Con i “Wolfes” viene schierato da trequartista e all’occorrenza come ala, aggiungendo qualità al reparto offensivo con la sua visione di gioco, un piede preciso e un’ottima finalizzazione. Oltre a ciò va sottolineato il suo atletismo, che lo porta ad essere tra i giocatori insostituibili del club.  Il suo talento non passa inosservato agli occhi di un uomo che di queste caratteristiche ne fa un culto per il suo “futbol: Pep Guardiola. Il tecnico, in forza al Bayern Monaco, rimane ammaliato dal modo in cui Kevin si approccia alle partite, riuscendo a cambiarne il destino senza esserne il protagonista, o per lo meno così tutti la pensano. Il fato vuole che i due riescano ad incontrarsi, perchè il belga viene acquistato dal Manchester City per 78 milioni di euro (cifra ritenuta folle da molti), la stessa squadra che l’anno dopo riesce ad ingaggiare l’ex mister “Blaugrana”.

PRESENTE DA TOP PLAYER – Oggi De Bruyne è il fulcro delle tattiche di Guardiola. Lo spagnolo vuole una squadra che giochi con un pressing intenso a massimo tre tocchi, dove il contributo degli esterni deve essere molto alto per andare a sostegno della punta. Il lavoro più importante lo svolge naturalmente il trequartista, che deve essere abile e rapido nel trovare la soluzione migliore per mandare il compagno in porta oltre che cinico finalizzatore. Kevin è in grado di fare tutto ciò: recupera palla e trova subito l’infilata, all’occorrenza salta l’uomo e va in gol, il tutto senza sosta per 90 minuti. La velocità e la precisione, mista ad un’eleganza con la quale riesce a servire l’attaccante in varie situazioni di gioco lo rendono un centrocampista indispensabile per qualsiasi allenatore, sia che si tratti di Nazionale che di club.

Il match contro il Napoli (che ha già incontrato il belga ai quarti di finale di Europa League nel 2015), della fase a gironi di Champions League in corso, ha messo in luce alcune di queste qualità unite allo stile di Guardiola. In occasione del gol di Gabriel Jesus può essere evidenziato come De Bruyne, rimanendo alto, riesca ad intercettare il disimpegno impreciso di Albiol, portandosi poi con un’accelerazione sull’esterno per mettere dentro una palla tesa e precisa sui piedi del brasiliano che insacca sotto porta. Poco dopo riceve da Sanè un pallone fuori dalla lunetta dell’area di rigore, che calcia di sinistro (suo piede “debole”) con una potenza impressionante: il pallone si stampa prima sulla traversa, poi sulla riga, evitando quello che sarebbe stato un gol meraviglioso.

La sensazione è che in Italia non ci si sia ancora accorti del tutto di De Bruyne, un giocatore che viaggia ad altissimi livelli da almeno tre anni. Il perfezionamento del Manchester City non fa altro che affermare quanto di bene può fare questo calciatore. Per arrivare alla vetta il percorso non è lunghissimo, tenendo conto anche del suo esponenziale miglioramento avvenuto nelle ultime stagioni. I Mondiali in Russia del 2018 saranno un ottimo palcoscenico per questo giocatore completo, che considerando le rose in cui milita, potrebbe diventare il miglior centrocampista in circolazione.

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