“Non mi nascondo: il mio obiettivo è la convocazione per il Mondiale su strada di ottobre in Qatar”.
[the_ad id=”10725″]Matteo Pelucchi, 27enne corridore della Iam Cycling, non ama tirarsi indietro. Il suo mestiere è sbucare fuori dal gruppo, di forza e coraggio, per vincere le volate. E il traguardo sul quale vuole sprintare è già stato fissato. Per riuscirci, però, il ciclista brianzolo – vincitore in carriera di 10 corse tra i professionisti – avrà bisogno di mettere fieno in cascina in primavera, dopo un inizio di stagione piuttosto tribolato e una prima, dolorosa rinuncia: la Tirreno-Adriatico al via mercoledì.
“A gennaio sono andato in Australia per prendere parte al Tour Down Under – racconta Pelucchi – Ho avuto parecchi problemi con il fuso orario e il caldo, non mi sono proprio ambientato. Così ho deciso di rientrare prima e fare una pausa, ma ho perso parte della preparazione e ora ho pochi giorni di corse nelle gambe”.
Peccato perché questo, negli anni scorsi, è stato sempre un periodo proficuo per te.
“Tornato in Europa, ho ottenuto un secondo posto in volata nella seconda tappa dell’Etoile de Bessèges, in Francia. Un buon risultato ma ottenuto in condizioni ancora non ottimali. Mi sto allenando duramente e non ho ancora programmato le prossime corse. Purtroppo è andata così, ma la stagione è lunga e voglio farmi trovare pronto per i prossimi obiettivi”.
La “Corsa dei due mari” ti lega a uno dei ricordi più belli della tua giovane carriera: la tappa vinta nel 2014. Quanto ti costa non esserci?
“Parecchio, è una corsa che amo e nella quale posso sempre fare bene. La squadra ha deciso di non portarmi perché ancora non in condizione, è una scelta ponderata. Guardo avanti e cerco di allenarmi al meglio. Devo ritrovare costanza e buoni piazzamenti”.
Un obiettivo importante nel tuo 2016 è il Giro d’Italia.
“Sì, sto finalizzando la preparazione per arrivare al top durante la prima settimana della corsa rosa. Il percorso quest’anno propone diverse tappe pianeggianti che potrebbero favorire gli sprinter come me. Vincerne una sarebbe un sogno”.
Pare proprio che la concorrenza, negli arrivi in volata, non mancherà.
“Certo, è il Giro, ci saranno corridori forti e qualificati. Se come sembra verrà Marcel Kittel, sarà l’uomo da battere. Ma anche Cavendish, Greipel, Nizzolo, Modolo, Viviani. Gli stessi dello scorso anno più Kittel…”.
Dopo il Giro cosa proporrà il 2016 di Matteo Pelucchi?
“Vedremo. Io non amo nascondermi: ho in testa il Mondiale su strada del Qatar, che avrà un tracciato ideale per noi velocisti. Farò il massimo per cercare di guadagnarmi la convocazione. Non sarà semplice, ma ci proverò”.
Potrebbe aiutarti l’anno olimpico? Spieghiamo: il percorso di Rio 2016 sarà durissimo, adatto a scalatori e passisti, e forse proprio per questo è stato scelto il Qatar per la corsa iridata. Più chance per i velocisti…
“Sì, con ogni probabilità è stato fatto questo ragionamento nel disegnare il calendario stagionale. È un bene che ci venga dato spazio, sono convinto che le corse più importanti dovrebbero variare il percorso ogni anno, così da favorire a turno tutti i tipi di corridori”.
Pelucchi va di fretta, torna in sella, la strada da percorrere è ancora lunga. Al momento opportuno lo vedremo alzarsi sui pedali, spalla a spalla con i big. È la vita dello sprinter: interminabili attese prima del guizzo.