I campioni in carica eguagliano il record dei Chicago Bulls 95/96 e puntano al record assoluto. Sconfitti i San Antonio Spurs, che cadono tra le mura amiche dopo più di un anno. Detroit Pistons ed Indiana Pacers ai playoff, i Jazz vincono e tengono a bada i Rockets. Sconfitta indolore per i Mavericks.
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Una notte di magie, una notte di sentenze. Una notte per gli eroi, una notte per gli sconfitti. Ad una settimana esatta dall’inizio dei Playoffs NBA, i Golden State Warriors eguagliano il record dei Chicago Bulls stagione 95/96 raggiungendo quota 72 vittorie in regular season. E’ una vittoria di carattere, è una vittoria nel segno dell’MVP Steph Curry (35 punti, 13/22 dal campo, 4/9 da tre), è una vittoria che vale tanto per il morale e per la storia. Arriva ad Alamo, contro i San Antonio Spurs, una vittoria che mancava da 19 anni per i Warriors. I texani inoltre tornano a perdere una partita tra le mura amiche in stagione regolare dopo più di un anno, fermando a 39 la striscia di successi consecutivi all’AT&T Center e perdendo, nel complesso, la terza partita in fila. Tanto studio, nelle fasi iniziali, con le due squadre che giocano un primo tempo con percentuali molto basse e mani molto fredde. Si chiude sul 35-35, ma nel terzo quarto esplode il piccolo grande uomo da Akron. La partita cambia rapidamente, gli Spurs riescono a tenersi a galla con le prodezze di LaMarcus Aldridge (24 punti e 10 rimbalzi) pagando a caro prezzo le assenze di Boris Diaw e Tim Duncan. Gli ultimi 12’ sono una festa per i campioni in carica che, sfruttando anche le 7 palle perse degli avversari, piazzano un parziale di 28-19 per salire sul 90-80 e chiudere, con qualche brivido, una delle partite più importanti dell’intera storia NBA.
Kobe Bryant si toglie lo sfizio di mettere a referto 35 punti in 27 minuti nella terz’ultima partita della sua carriera. Purtroppo per i suoi Lakers, James Harden (a caccia dei playoff) lo supera e ne sigla addirittura 40 rendendo una passeggiata la vittoria dei suoi Rockets al Toyota Center di Houston. Rimane comunque una partita piena di differenza rispetto agli Utah Jazz, a valanga sui Denver Nuggets. I Dallas Mavericks mantengono la settima posizione malgrado la sconfitta contro i Los Angeles Clippers e si avvicinano agli Oklahoma City Thunder.
Gli Indiana Pacers di Paul George (15 punti), sfruttano l’incredibile nottata di Myles Turner (28 punti) per schiacciare i Brooklyn Nets e raggiungere i playoff. Indirettamente riescono a conquistare un posto per la post-season anche i Detroit Pistons, che mandano all’inferno i Chicago Bulls. Tutto definito ad est, adesso si fa sul serio. I Charlotte Hornets salutano definitivamente il terzo posto con la sconfitta a Washington, mentre si mantengono ancora i corsa i Miami Heat. Gli uomini di Erik Spoelstra ci mettono più di 30’ per scrollarsi di dosso gli Orlando Magic, ma ci riescono proprio sul finire del terzo quarto con il parziale decisivo guidato da Goran Dragic (top scorer della serata con 20 punti). Vittoria in volata per i Toronto Raptors, sconfitti i New York Knicks al Madison Square Garden.
I risultati della notte
Washington Wizards-Charlotte Hornets 113-98
Houston Rockets-Los Angeles Lakers 130-110
Los Angeles Clippers-Dallas Mavericks 98-91
Phildelphia 76ers-Milwaukee Bucks 108-109
Denver Nuggets-Utah Jazz 84-100
Indiana Pacers-Brooklyn Nets 129-105
Miami Heat-Orlando Magic 118-96
San Antonio Spurs-Golden State Warriors 86-92
New York Knicks-Toronto Raptors 89-93