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Da Stoccarda, Giulio Gasparin
Al solito, il torneo WTA Premier di Stoccarda offre ai fan un campo giocatrici di primo livello, tanto che ci sono primi turni in cui una top 10 può affrontare la numero 12 del mondo, come nel caso di Petra Kvitova, opposta ad Angelique Kerber, in un rematch dell’incontro giocato sullo stesso campo pochi giorni fa in occasione della Fed Cup.
“So bene che è sempre dura contro Petra,” ha raccontato la ex numero 1 del mondo: “ma alla fine so che in pochi giorni avrò un’altra possibilità e l’unica cosa a cui penso è provare a fare meglio delle cose che non ho eseguito al meglio in Fed Cup. In questo torneo i primi turni sono sempre durissimi, quindi lo sapevo anche prima che mi sorteggiassero contro di lei.”
A differenza degli anni scorsi, in questo 2018, la programmazione della tennista di Brema è leggermente cambiate: “Quest’anno ho scelto di fare una pausa e saltare Charleston per concentrarmi sull’allenamento, per trovare le sensazioni giuste sulla terra e magari migliorare alcuni aspetti del mio gioco. Dopo Stoccarda mi concentrerò sui tornei più grossi, quindi Madrid, Roma e poi il Roland Garros. La stagione su erba sarà diversa però, perché ho scelto di giocare a Mallorca, dove so che non avrò problemi con la pioggia!”
Al contrario, Garbine Muguruza arriva a questo evento con la gioia del successo in casa della squadra spagnola, nonostante un tennis non così brillante.
“La Fed Cup è stata molto speciale dal punto di vista emotivo, anche perché abbiamo giocato in Spagna e per me è sempre molto speciale giocare in casa,” ha spiegato la numero 3 del mondo: “Poi giocavamo contro il Paraguay, per cui conoscevamo poco le nostre avversarie e non ha fatto altro che aumentare lo stato di nervosismo ed eccitazione che provo sempre nel giocare davanti al mio pubblico. È stato un weekend stupendo, sono davvero felice del risultato, specialmente a termine di una dura settimana di allenamenti.”
Per lei, tra l’altro, la stagione su terra arriva in maniera completamente diversa a 12 mesi fa, quando tutti si aspettavano da lei grandi cose: “Quest’anno che non ho un titolo al Roland Garros da difendere, la gente ha meno domande per me (ride). Però la terra rossa è la superficie su cui sono cresciuta, possiamo dire che è la mia mother surface, non so se ha senso. Però la stagione è piena di cambiamenti: qui è molto veloce ed al coperto, che è una rarità, poi a Madrid siamo in altura, mentre Roma è più una terra tradizionale. Dobbiamo saperci adattare in fretta!”
Chi invece ha molti occhi addosso per lo stesso motivo è Jelena Ostapenko, regina a Parigi la scorsa stagione: “quest’anno sto imparando a convivere con le diverse aspettative: ora che sono una top 10 tutti si aspettano che vinca, difficilmente sono io l’underdog e le mie avversarie cercano sempre quel qualcosa in più. Sostenere costantemente un livello alto è forse il challenge più difficile.”
Nel weekend di Fed Cup però la numero 5 del mondo ha mostrato un gran tennis, aiutando la Lettonia a battere la Russia per la promozione: “sono arrivata in Siberia senza alcun allenamento sulla terra, però è bastato poco per ritrovare le sensazioni: è una superficie che mi piace tantissimo e sono contenta di giocarci di nuovo.”
“È stato un lungo viaggio da Khanty-Mansijsk, ma sono contenta di essere qui, nonostante abbia dormito solo tre ore l’altra sera dopo la vittoria in Fed Cup!” ha raccontato, spiegando le emozioni del weekend: “tra il fuso orario e la temperatura decisamente diversa (qui 18°C, lì -16°C!) è stato un po’ uno shock. Ma è stato un weekend incredibile, c’erano forse 30 tifosi dalla Lettonia che sono venuti fino lì per farci il tifo e siamo finiti per andare a cena tutti assieme, con anche il presidente della Federazione. È stata una bella serata!”
Un’altra eroina di Fed Cup lo scorso weekend è stata Simona Halep, che ha trascinato la sua Romania alla vittoria contro la Svizzera, nonostante emotivamente sia stato tutt’altro che facile: “L’atmosfera in Fed Cup a Cluj è stata incredibile, il pubblico una cosa fantastica. È stata una bella settimana per me ed il secondo giorno ho anche giocato molto meglio, più sicura di me. Sono davvero felice che siamo di nuovo nel Gruppo 1. Ma non è stato facile: c’erano 10.000 persone e anche se ho giocato in stadi più grandi, non è la stessa cosa quando sai che sono lì per te, che stai giocando in casa per la tua nazione. Però proprio per questo è stato speciale.”
Nel weekend per lei c’è anche stato un momento speciale: “quando mi hanno detto che Patty Schnyder ha fatto il suo debutto in Fed Cup nel 1996 l’ho trovato divertente perché è l’anno in cui ho cominciato a giocare a tennis! Ma l’ho sempre ammirata e penso sia davvero bello che sia tornata a giocare a tennis, specialmente con il bambino che porta con sé ai tornei.”
Per quanto riguarda le sue sensazioni con l’arrivo della stagione sul rosso, lei è parsa molto rilassata, nonostante le grandi aspettative e le cambiali che la aspettano: “rispetto all’anno scorso sono in una situazione migliore, speriamo che riesca a ripetere comunque i risultati di un anno fa! Ho tanti punti da difendere, però non è quello a cui penso, perché so che se resto concentrata su di me ed il mio gioco posso ripeterli. Con Darren quest’anno va tutto bene, decisamente meglio dell’anno scorso (ride). Lui tornerà a Madrid, mentre qui sono con Andrei Pavel, quindi tutto nella norma, siamo una bella squadra! Domani con Magdalena Rybarikova sarà un esordio complicato perché lei varia parecchio il gioco e non è ideale come prima partita, ma vedremo domani, sicuramente sarà un match duro.”
Con una Porsche in palio per la vincitrice, ovviamente l’attenzione di molti è sulla passione di alcune ragazze per le macchine. Per esempio, la Muguruza, la cui famiglia è matta per le quattro ruote: “Tutti nella mia famiglia adorano le macchine: mio padre, i miei due fratelli e anche io. Appena ho potuto ho fatto la patente e devo dire che mi piace guidare veloce, tipo tra un semaforo e l’altro (ride)… mi dicono essere una pilota aggressiva, chissà! Ma di certo mi piace vedere quella bella macchina a lato del campo… i miei fratelli poi mi chiedono sempre se giocherò qui per vincere la macchina!”
Anche la Ostapenko ha dichiarato il suo amore per i motori: “ho preso la patente appena mi è stato possibile, sono ormai 3 anni che ce l’ho: ho passato l’esame al primo tentativo e mi piace molto guidare. Forse guido un po’ come gioco a tennis, ma non sempre! (ride) Però sì, mi piace la velocità, ma cerco di stare sotto i limiti perché conosco le conseguenze… però in generale mi piacciono le cose estreme.”