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Da quando nel lontano 1975 si iniziarono a stilare delle classifiche computerizzate, nel mondo del tennis femminile solo 25 donne hanno raggiunto la vetta della montagna. In tale ristretta cerchia Karolina Pliskova è riuscita ad entrare proprio in questo, per lei, magico 2017. La giocatrice della Repubblica Ceca, 25 anni e attualmente numero 3 del Ranking WTA, è diventata la prima atleta nella storia della sua nazione a diventare numero 1 del mondo a livello femminile. L’escalation è stata possibile, oltre che grazie alla conquista di vari tornei di rilievo, anche vista la turbolenta situazione che il circuito WTA ha attraversato negli ultimi mesi. Lo scettro di reginetta durante l’anno è passato attraverso le mani di diverse tenniste e la Pliskova è stata brava a sfruttare le occasioni presentatesi. I risultati conseguiti le hanno permesso l’accesso alle WTA Finals di Singapore per il secondo anno di fila. Un gran traguardo per lei che lo scorso anno, proprio durante il torneo asiatico, aveva affermato di vivere un sogno che diventava realtà .
IL SUO 2017 TENNISTICO – La stagione per Pliskova come già detto è stata più che eccellente, con l’apice raggiunto il 7 luglio con la conquista della posizione numero 1 in classifica mondiale. Oltre a ciò nel corso dell’anno sono arrivati anche 3 titoli. Il primo è giunto a inizio gennaio in Australia, a Brisbane, dove la venticinquenne ceca si è affermata in finale lasciando solo 3 game alla francese Cornet. Un segno di auspicio per il futuro. Passa infatti poco tempo e Karolina trova anche la seconda affermazione: questa volta a Doha e la vittima è la Wozniacki. Sembrava quindi a tutti di stare assistendo alla nascita di un nuovo regno ma poi la ragazza di Louny è calata e per rivederla alzare una coppa si è dovuto aspettare le idi di luglio. L’erba di Eastbourne le ha infatti regalato il nono trofeo in carriera. Quello che realmente è mancato alla Pliskova, in questa stagione, è stata una affermazione a livello slam: il miglior risultato è arrivato sulla terra rossa di Parigi, dove è uscita sconfitta in semifinale dopo quasi 2 ore di match con la Halep. Per il resto non è mai andata oltre i quarti di finale e a Wimbledon è addirittura uscita al secondo turno. La consacrazione c’è comunque stata, e in un modo o nell’altro, anche tra anni, bisognerà comunque ricordarsi di lei.
UNO SGUARDO ALLE FINALS – Come già detto è la seconda apparizione in carriera, dopo quella dell’anno scorso dove, oltre al singolare, insieme alla Goerges partecipò anche al torneo di doppio. Il talento è quindi indiscusso e quest’anno le possibilità di vittoria della ceca sono anche aumentante. Nella passata edizione la Pliskova si fermò infatti alla fase a gironi ma adesso l’obiettivo è ben diverso. La numero 3 del mondo in conferenza stampa è stata più volte chiara: a Singapore ci va per giocarsela fino alla fine. La superficie dovrebbe essere dalla sua e, visti i notevoli miglioramenti tecnici degli ultimi mesi, Pliskova si candida per un posto quantomeno in finale. Importante sarà osservare la condizione fin dai primi giorni visto che la recente tournée asiatica non l’ha vista brillare. Le avversarie principali sulla carta dovrebbero essere Simona Halep, con la quale i precedenti sono disastrosi, e Garbine Muguruza, che invece Pliskova ha più volte battuto. Tuttavia l’imprevedibilità di questo torneo, che lo rende probabilmente tra i più affascinanti del circuito, rende arduo il tentativo di fare pronostici. Quello che di sicuro si può affermare è che Karolina Pliskova giocherà con un solo obiettivo in testa: mettere l’ultima ciliegina su questa memorabile stagione.