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Nella nottata italiana l’ex numero uno del mondo Maria Sharapova è scesa in campo a Stanford ed è rientrata nel circuito, dopo un’assenza per infortunio (patito agli Internazionali Bnl d’Italia, a maggio) che l’aveva vista nuovamente lontana dal campo per settimane e l’aveva portata a saltare Wimbledon e in generale tutta la parte di stagione su erba.
Nel suo (secondo) rientro dal termine della discussa squalifica per doping, la trentenne siberiana ha esordito al Bank of the West Classic Open – primo Wta Premier della Us Open Series – superando 6-1 4-6 6-0 l’americana Jennifer Brady, in un match durato poco più di due ore.
Al di là del risultato piuttosto netto in suo favore (tranne che per il secondo parziale), la russa ha dovuto lottare, per gran parte della partita, all’interno di giochi lunghi e combattuti, in tutti e tre i set. Del resto la sua avversaria odierna, Jennifer Brady, pur non vantando clamorosi risultati od exploit, aveva iniziato la stagione col suo miglior risultato sul veloce e a livello Slam (il quarto turno agguantato agli Australian Open), ed è una che in giornata può mettere in difficoltà tutte o quasi (basti pensare ai tre set giocati al Roland Garros di quest’anno contro la Mladenovic). Lo score del primo set è piuttosto “ingannevole”, dal momento che tutti i game (tranne due) sono andati ai vantaggi; nel complesso la Sharapova ha annullato alla sua avversaria 4 palle break sulle 5 concesse, e in particolare ne ha salvate tre sul 4-1 in suo favore, cosa che le ha permesso di portarsi sul 5-1 e di chiudere 6-1 breakkando a zero poco dopo.
Nel secondo parziale, grande reazione di forza e stile da parte della ventiduenne americana. Dopo essersi portata avanti 3-0 (con doppio break in suo favore), la Brady è riuscita a contenere il rientro della ben più esperta campionessa – nel frattempo riportatasi sul 3 pari – e a breakkarla nuovamente, in modo decisivo (per la quarta volta nella partita) nel settimo game. “Ci sarebbero da dire bellissime parole, sul mio secondo set” ha scherzato la Sharapova al termine dell’incontro. “Avrei potuto iniziarlo diversamente; ho avuto un piccolo calo, ma è così che va: finisci un set e pensi di aver chiuso la partita, poi l’avversaria si fa sotto nuovamente, mettendo a segno solo vincenti e servendo benissimo“. Dal break in poi la Brady è riuscita a tenere i propri turni di battuta senza più concedere una chance di break, e ha chiuso 6-4 rimandando l’esito del match alla terza e decisiva frazione di gioco.
È proprio all’inizio di questa che è arrivato il punto di svolta della partita: la cinque-volte campionessa Slam, dopo aver salvato un paio di delicate palle break in apertura, ha consolidato il suo vantaggio e ha messo in cassaforte risultato e passaggio del turno, chiudendo 6-0 e tornando a vincere un match ufficiale dopo oltre due mesi. Comprensibile tutta la sua gioia al termine: “Abbraccerei e direi grazie a tutti! È il mio primo match negli Stati Uniti, da molto tempo a questa parte (il primo dal 2015 n.d.r.), e sono anche vicina a casa mia. Il benvenuto e il calore che mi avete dato è stato incredibile, è speciale poter finalmente giocare vicino a casa”.
Adesso, nel prossimo turno, se la dovrà vedere con la testa di serie numero 7 del torneo, Lesia Tsurenko: “Mi sento di affrontare tante cose: non competere da molto tempo, grandi avversarie che hanno avuto una grande annata. Tuttavia, quel che conta è che continui a giocare fino a quando io non sarò uscita vincitrice dell’ultimo punto; e allora giocherò un’altra partita, e un’altra ancora: più giocherò, meglio farò e più vincerò. Questo è il mio obiettivo“.