Tennis

Tennis, il pagellone del 2018 degli italiani

Fabio Fognini - Foto Ray Giubilo

La stagione tennistica appena conclusasi ha confermato il buon momento del tennis italiano, che piano piano, soprattutto a livello maschile, si sta affermando come una delle realtà di maggior prospettiva del panorama tennistico mondiale. Il 2018 per le azzurre è stato sicuramente un anno di transizione, condito da addii eccellenti e qualche buona prestazione di giocatrici che non hanno ancora dimostrato appieno il proprio valore. Queste le nostre pagelle azzurre della stagione tennistica 2018 (in ordine di ranking):

GLI AZZURRI

FABIO FOGNINI 8.5
Il ligure ha disputato senza possibilità di smentita la sua migliore stagione a livello Atp della carriera. Il numero 1 del nostro tennis conclude al 13esimo gradino della classifica mondiale, eguagliando il suo best ranking grazie a risultati importanti come i tre titoli Atp e le 4 finali disputate. Unico neo il mancato exploit nelle prove dello Slam, che nei prossimi anni potrebbe portare l’azzurro ad avvicinare sempre più quell’agognata top 10 mai stata così vicina.

MARCO CECCHINATO 9
Top 20. Nessuno ad inizio anno si sarebbe aspettato un risultato del genere da parte del tennista palermitano. Eppure Cecchinato ha iniziato l’anno a ridosso dei 100, cercando di scalare posizioni soprattutto tramite i tornei Challenger. A sorpresa l’azzurro, da lucky loser, coglie il suo primo titolo Atp a Budapest, giocando un tennis perfetto per la terra battuta. Poi arriva il Roland Garros, la battaglia vinta in rimonta contro Copil al primo turno, la vittoria contro Goffin in ottavi e quella storica contro l’attuale numero 1 del mondo Novak Djokovic. La sua corsa si ferma in semifinale contro Thiem, ma il traguardo raggiunto si rivela per il siciliano solo un punto di partenza: l’azzurro centra il secondo titolo Atp conquistato ad Umag e, cosa ancora più importante, la consapevolezza che i risultati raggiunti non sono frutto di una casualità. Chapeau.

ANDREAS SEPPI 6.5
Una stagione in chiaroscuro per Andreas. Il bolzanese parte benissimo giocando un torneo memorabile a Melbourne, arrendendosi solo in ottavi al britannico Kyle Edmund. L’anno prosegue senza acuti per il 34enne, bravo comunque a mantenere costante il suo rendimento a livello Atp, con qualche sporadica semifinale come nella Kremlin Cup. Finisce l’anno tra i primi 40 giocatori del mondo.

MATTEO BERRETTINI 9
Prima partecipazione ad un torneo dello Slam, prima convocazione in Davis e primo titolo Atp vinto a Gstaad. Tutto questo e molto di più è stato l’anno del giovane tennista romano, che si sta pian piano ritagliando un ruolo di prim’ordine nello scacchiere del tennis del futuro. Ad appena 22anni il capitolino, sotto la costante supervisione di Vincenzo Santopadre, ha concluso l’anno a ridosso dei primi 50 giocatori del mondo, confermando nell’arco della stagione tutti i progressi che in vista della prossima stagione fanno ben sperare una nazione intera.

THOMAS FABBIANO 6.5
Conclude a ridosso dei primi 100 giocatori del mondo, confermando di poter competere ad alti livelli se in un buon stato di forma. A livello Challenger raggiunge la semifinale a Tunisi, Aptos e Istanbul, mentre a livello Atp da ricordare i quarti nell’Istanbul Open e soprattutto il terzo turno raggiunto a Wimbledon, dove Thomas riesce a superare tra gli altri anche un certo Stan Wawrinka. Come spesso accade Fabbiano conclude in crescendo l’anno, grazie alla tournée asiatica che il 29enne di Grottaglie arricchisce con la vittoria nel challenger di Liuzhou.

LORENZO SONEGO – STEFANO TRAVAGLIA 7
Ottimo l’anno sia per Lorenzo che per Steto. Entrambi si sono focalizzati prettamente sul circuito Challenger, non facendosi mancare qualche apparizione Atp che hanno contribuito a formare una classifica di tutto rispetto. L’obiettivo per i due azzurri della prossima stagione sarà confermarsi e avvicinare ancor di più i primi 100 del ranking mondiale, traguardo ambizioso ma non impossibile per due giocatori a cui, tennisticamente parlando, non manca nulla.

PAOLO LORENZI – SIMONE BOLELLI 6
Stagione discreta per entrambi. I due veterani azzurri hanno pagato il prezzo di una forma fisica comprensibilmente precaria, nonostante apparizioni convincenti. Bene Paolo nei Challenger, si conferma un giocatore insidioso soprattutto su terra, ancora restio a mollare qualsiasi palla in qualsiasi situazione di punteggio. Da ricordare per Simone, tra le altre cose, il match incredibile giocato contro Rafa Nadal in un Philippe Chatrier in visibilio. Per i colpi di Simone, ovviamente.

GIANLUIGI QUINZI – FILIPPO BALDI 7.5
Qualche anno fa in molti avrebbero scommesso in un futuro roseo per entrambi. Ora le aspettative sembrano poter essere ripagate a breve. Sia Gianluigi che Filippo, veri e propri fenomeni a livello juniores, hanno avuto una stagione ricca di soddisfazioni che ha consentito ad entrambi maggior respiro, sia economico che di classifica. I due, tra gli altri risultati, hanno conquistato il loro primo titolo Challenger in carriera.

GIANMARCO MORONI 8
Menzione d’onore per Jimbo, autore di una stagione strepitosa. Inizia l’anno fuori dai 700, conclude la stagione al 223esimo gradino della classifica mondiale. Comincia a farsi strada negli Itf, per poi imporsi sempre più costantemente a livello Challenger. A causa di un infortunio non riesce a partecipare alle Next Gen Atp Finals, dove sarebbe partito da grande favorito per ottenere la wild card per il tabellone principale. Allenato dallo spagnolo Oscar Burrieza, Moroni è sicuramente uno dei prospetti più interessanti del panorama giovanile italiano.

LE AZZURRE

ROBERTA VINCI – FRANCESCA SCHIAVONE 10
Probabilmente è finita un’era. Un’era di Fed Cup, di finali Slam e di vittorie Slam. Di back tagliati e furore agonistico, di classe e grinta da vendere. Finisce la carriera di due giocatrici che hanno donato al tennis italiano momenti indimenticabili e, forse, irripetibili e per questo meritevoli di un 10.

CAMILA GIORGI 7.5
Finalmente una stagione che ripaga le aspettative di una giocatrice considerata un’eterna incompiuta. Con costanza di rendimento Camila si è imposta in un 2018 condito dal secondo titolo Wta in carriera, i primi quarti di finale in uno slam (Wimbledon) e il best ranking al numero 26.

MARTINA TREVISAN 6.5
Una stagione che può essere una base da cui ripartire per Martina, spesso frenata da svariati infortuni che ne hanno proibito l’ascesa. Nel 2018 l’azzurra è riuscita a giocare le qualificazioni Slam pur fermandosi sempre al terzo turno, quello decisivo per l’accesso in tabellone. A livello Itf i migliori risultati, con i quali la Trevisan sta cercando di risalire una classifica che risulta ancora poco soddisfacente.

JASMINE PAOLINI – DEBORAH CHIESA 5.5
Nella scorsa stagione Jasmine e Deborah sembravano le maggiori indiziate per ereditare la pesante responsabilità di giocatrici su cui puntare per l’immediato futuro. Le convocazioni in Fed Cup e le buone prestazioni nei tornei Wta lasciavano presagire una prontezza che le due atlete azzurre non hanno ancora dimostrato di avere. Un 2018 abbastanza incolore per entrambe, anche a causa dei tanti infortuni.

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