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Finalmente è arrivata l’ufficialità riguardo l’arena che ospiterà la finale di Coppa Davis tra Croazia e Argentina. Sarà l’Arena Zagreb di Zagabria, un impianto con 15.000 posti a sedere che in passato è stato teatro di tanti sport differenti per la sua “polivalenza”. Oltre ad esser agibile per partite di hockey, pallacanestro, pallavolo, pallamano e calcio a cinque può ospitare concerti, fiere e congressi. L’ufficialità, ovviamente, è stata data dalla Federtennis croata ma è ancora atteso il sopralluogo dei responsabili della International Tennis Federation, difficile pensare ad un cambiamento anche perché ci si dovrebbe adattare, in alternativa, ad un impianto decisamente meno capiente (11.000 posti) come quello della Spalato Arena. Per la Croazia sarà la seconda presenza in finale (a squadre) nel tentativo di centrare il bis dopo la finale vinta a Bratislava contro la Slovacchia nel 2005. Per l’Argentina c’è da sfatare un tabù pesante ed un record negativo per aver raggiunto 5 volte la finale senza mai esserne usciti trionfatori.
In vista di questo appuntamento in programma dal 25 al 27 novembre, il capitano croato Zeljko Krajan ha deciso di convocare l’esperto Ivo Karlovic come sostituto di Borna Coric (classe 96) infortunatosi al ginocchio. Una notizia che ha lasciato un po’ tutti spiazzati anche per via delle parole di speranza di Krajan (rilasciate pochi giorni fa) verso il giovane Coric: “Penso sia ancora troppo presto per escludere Borna. Per quanto ne so darà il massimo per tornare verso la fine di novembre. Non sappiamo cosa accadrà dopo l’intervento ma dovremmo tutti sperare che nulla è perduto“.
Oggi, 26 settembre 2016, il capitano croato ha annunciato l’impiego di Karlovic (37 anni) con le seguenti parole: “E’ la migliore notizia per la Croazia. Ora le nostre chance sono migliori e penso che noi siamo i favoriti”. Karlovic detiene attualmente il record di aces realizzati nel circuito Atp nel quale ha vinto 8 tornei in singolare e due in doppio. Niente da fare, quindi, per Borna Coric che dovrà sottoporsi ad un intervento chirurgico nei prossimi giorni con dei tempi di recupero ancora sconosciuti.