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Marco Cecchinato non ha nessuna intenzione di smettere di sognare in un’edizione del Roland Garros che lo ha messo sotto i grandi riflettori. Il nome del siciliano fino a due mesi fa era poco noto a questi palcoscenici: ad aprile il classe ’92 perdeva al primo turno del Challenger di Barletta dal serbo Nikola Milojevic mentre nella giornata di domenica 3 giugno disputerà il match della vita contro David Goffin agli ottavi di finale dello Slam Parigino.
A distanza di circa due settimane Cecchinato e Goffin si sfideranno per un posto ai quarti. I due si erano scontrati in occasione degli Internazionali BNL d’Italia in uno Stadio Pietrangeli gremito. Non saranno dunque le stesse condizioni che Marco troverà nella capitale francese. Il supporto del pubblico questa volta non sarà solo dalla parte del palermitano che con il tennista belga non ha mai vinto. Come detto, a Roma l’azzurro si è arreso con onore dopo aver vinto il primo set in rimonta. Il primo precedente tra i due invece risale al lontano 2014, quando Goffin si impose nettamente con lo score di 6-4 6-0 nelle qualificazioni dell’Atp di Casablanca.
IL CAMMINO – Ha speso tanto Cecchinato in questi giorni. Il primo turno contro Copil lo ha sbloccato mentalmente ma di certo gli ha tolto molte energie. Trungelliti il secondo ostacolo, superato piuttosto agevolmente in tre set. Splendida poi la vittoria con Carreno Busta, quella che il siciliano ha definito “la più bella partita della carriera”. Non ha passeggiato neanche Goffin che all’esordio gli ci è voluto il quinto set per estromettere Robin Haase. Il giovane Moutet ha resistito un solo parziale prima di perdere i due successivi per 6-0 6-1. Infine il nativo di Liegi ha rischiato grosso al terzo turno con Gael Monfils, vincendo al quinto e vanificando ben quattro match point.
CHIAVI TATTICHE – La diagonale del rovescio è quella che probabilmente preoccupa maggiormente il giocatore di Palermo: già a Roma si era notato che Cecchinato veniva spesso sorpreso dal lungolinea del 27enne di Rocourt, capace di indirizzare lo scambio a suo piacimento da quella parte. Le smorzate sono un’altra arma che Marco sta usando molto e soprattutto bene in questi giorni: la rapidità e il buon tocco del belga potrebbero però disinnescare agevolmente questa preziosa risorsa. Il vincitore dell’Atp di Budapest dovrà soprattutto divertirsi e mantenere la calma nei momenti importanti, cosa che spesso non avviene ma che fa parte del percorso di crescita dell’attuale numero 3 d’Italia.