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L’ennesimo comeback di Rafael Nadal da una lunga degenza potrà essere simile alle altre avvenute in passato? Questo sarà uno degli interrogativi più interessanti del 2022. Andiamo però per gradi, analizzando la stagione del venti volte campione Slam, conclusa anzitempo per il problema al piede destro. La leggenda maiorchina ha deciso di iniziare il suo 2021 direttamente agli Australian Open, in cui ha espresso un tennis di ottimo livello sino al terzo set del quarto di finale con Stefanos Tsitsipas. Rafa, infatti, col greco si era trovato avanti di due set, prima di subire una clamorosa rimonta (la seconda in carriera da due set di vantaggio, l’altra con Fabio Fognini agli Us Open 2015).
Dopo questa sconfitta il campione iberico si è ripresentato direttamente in uno dei ‘suoi feudi’; il Masters 1000 di Montecarlo. Anche qui però ha dovuto subire una sconfitta dura da digerire, da Andrey Rublev sempre nei quarti di finale. La settimana successiva però è arrivato il primo successo stagionale nell’ATP 500 di Barcellona, in cui ha trionfato per la dodicesima volta grazie ad una splendida rivincita su Tsitsipas. Il trionfo in terra catalana è sembrato l’ennesimo preambolo ad una superba stagione sulla terra battuta ma la realtà non ha confermato appieno l’impressione.
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Rafa, infatti, ha perso la settimana successiva ancora nei quarti a Madrid, sconfitto in due set da Alexander Zverev (futuro vincitore). Poi ha sì giocato un buonissimo torneo al Foro, in cui si è imposto in tre set in finale su Novak Djokovic ma poche settimane proprio quest’ultimo, in semifinale, a Parigi lo ha spodestato. Il penultimo atto del Roland Garros ha visto il serbo dominare alla distanza un avversario quasi invincibile prima di allora sullo Chatrier. Una vittoria storica per il serbo che, tra i tanti eccezionali obiettivi raggiunti in carriera, può dire di essere l’unico ad aver battuto più di una volta (due) il ‘Re della terra’ sul campo più importante su questa superficie.
Poco dopo questa pesante sconfitta Rafa ha annunciato il forfait sia a Wimbledon che alle Olimpiadi, destando diverse preoccupazioni tra i suoi fan. Dubbi assolutamente fondati, dato che il tredici volte campione del Roland Garros, pur provando a giocarci sopra nell’ATP 500 di Washington (perso in ottavi con Lloyd Harris), ha accusato un serio problema al piede destro. In virtù di ciò qualche settimana dopo, ha dichiarato chiusa, anzitempo, il suo 2021.
Pochi giorni fa è tornato a disputare dei match, seppur non ufficiali, nel Mubadala World Tennis Championship; nonostante la disabitudine alla partita, non ha sfigurato né con Murray in semifinale né nella “finalina” con Shapovalov.
Due prove che danno minimi segnali positivi a proposito del quesito già citato in precedenza, ossia: Nadal riuscirà ancora a tornare ai vertici della classifica? Sicuramente, oltre alle due prove fornite pochi giorni fa ad Abu Dhabi che fanno testo in modo relativo, vien da pensare; Rafa è abituato a tutto ciò. Gli stop per lui in carriera sono stati diversi ma è sempre tornato al top dopo di essi. Il pensiero di molti va a questo aspetto. Da contraltare c’è però l’età. L’ex numero 1 del mondo il prossimo anno compirà 36 anni e riprendere la miglior condizione a questa età, dopo un infortunio importante, non è semplice. La leggenda maiorchina però vuole provarci e lo farà ancora con al suo fianco Carlos Moya. L’anno di Nadal, come tutti, dovrebbe partire in Australia (al netto delle incertezze espresse dopo l’esibizione ad Abu Dhabi). Già le prime tappe saranno fondamentali per capire se il venti volte campione Major potrà essere ancora uno dei grandi protagonisti principali del circuito; come è stato negli ultimi 15 anni. Nadal, determinato per caratteristiche, proverà a tornare nuovamente in alto, come costantemente nel corso della sua strepitosa carriera sportiva.
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