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Nel mondo del tennis azzurro si sta vivendo un periodo particolarmente positivo. Impossibile non conoscere tre ragazzi che stanno scrivendo grandi pagine dello sport azzurro in questa disciplina, ovvero Jannik Sinner, Lorenzo Sonego e Matteo Berrettini. Come svelato dal blog sportivo di Betway, piattaforma che si occupa di scommesse, c’è un denominatore comune tra questi tre atleti, che deve far riflettere soprattutto tanti ragazzini che si stanno avvicinando a questo sport. Ovvero, il fatto di aver avuto un percorso stabile e continuo con un solo allenatore. Insomma, fin da quando erano piccoli, tutti e tre hanno mantenuto sempre lo stesso storico coach. Una guida tecnica che, con il passare del tempo, è diventata anche un punto di riferimento nella vita di tutti i giorni. Lorenzo Sonego, ad esempio, ha saputo ottenere dei grandi risultati grazie agli insegnamenti e al lavoro fatto con il suo maestro, Gipo Arbino. Nel ranking mondiale ha raggiunto la posizione numero 21 (oggi è numero 26) ed è in forte ascesa come mostrano i portali di scommesse online, senza dimenticare che lo scorso anno ha portato a casa il suo titolo numero due nel circuito maggiore in quel di Cagliari.
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L’intervista a Gipo Arbino
Di Sonego i tifosi italiani ricordano in modo particolare le grandi sfide dell’ultima edizione degli Internazionali BNL d’Italia, dove è stato in grado di arrivare fino in semifinale. Una serie di match pazzeschi, in cui Sonego ha fatto fuori giocatori del calibro di Thiem, Rublev e Monfils. Arbino è l’allenatore storico protagonista della grande crescita di Lorenzo Sonego e sul blog sportivo L’insider ha rilasciato un’intervista davvero molto interessante, spiegando come ha praticamente allenato Sonego da quando era solo un ragazzino che andava alle scuole medie e non aveva fatto ancora del tennis la sua unica passione, visto che frequentava anche le giovanile del Torino Calcio. Le attitudini in riferimento al tennis erano interessanti, anche se dal punto di vista fisico Sonego si è sviluppato lentamente. La svolta è arrivata intorno ai 18-19 anni, ovvero nel momento in cui Lorenzo ha cominciato a prendere parte anche a qualche torneo all’estero.Â
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Da giovane a tennista professionista: il grande salto
Si tratta di un percorso molto importante, duro e lungo, quello che permette a un giovane ragazzo di affacciarsi nel mondo del tennis professionista. Il fatto di avere un’ottima coordinazione, piedi rapidi e un carattere da lottatore ha sicuramente agevolato Sonego nel progredire allenamento dopo allenamento, mese dopo mese, anno dopo anno. Il vantaggio di poter contare su un tecnico come Arbino è stato sicuramente quello di ricevere un’impostazione dal punto di vista tecnico di tutto rispetto, crescendo praticamente in ogni colpo. La pazienza, in questo caso, è stata la virtù dei forti, dato che si è deciso di aspettare il salto di qualità da parte di Lorenzo.
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Nonostante a livello economico non ci fossero le possibilità per viaggiare cercando punti per progredire a livello di ranking, con il passare del tempo Lorenzo ha mostrato una grandissima voglia di migliorarsi. Nessuna difficoltà nel trascorrere anche diverse settimane lontano da casa e questo aspetto ha fatto senz’altro la differenza nel percorso di crescita. Dal punto di vista tecnico, anche la collaborazione con Rianna e con la Federazione italiana è stata fondamentale, come evidenziato dal coach Arbino, che ha messo in evidenza come si sia trattato di un fattore fondamentale per rendere Sonego ancora più completo dal punto di vista tecnico, potendo contare sul supporto di un team estremamente professionale e competente.Â
Sonego è il classico esempio di atleta che, pur senza un talento tale da differenziarsi rispetto a tutti gli altri, è stato in grado, con il duro lavoro, di fare la differenza, passo dopo passo, gradino dopo gradino, partita dopo partita. Fino ad arrivare a ridosso dei primi 2o giocatori del ranking mondiale.