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Federico Bondioli è una delle nuove promesse del tennis giovanile italiano. Ha solo 12 anni e quest’anno si è già affermato in due tappe del circuito internazionale Tennis Europe: la prima volta a Maglie, ad aprile, e la seconda qualche giorno fa a Padova, presso gli impianti del C.S. Plebiscito. In entrambi i casi Federico si è reso protagonista di una settimana tennisticamente perfetta, conquistando sia il titolo di singolare che di doppio: a Maglie in coppia con Carlo Alberto Caniato, mentre a Padova ha sbaragliato la concorrenza assieme a Matteo Covato. Nel palmares dei trofei vinti in doppio va annoverato anche quello vinto a marzo in Croazia, a Vrsar, in tandem sempre con Matteo Covato.
Accompagnato a Padova dall’allenatore Lorenzo Baldini, e dal tifo caloroso della sua famiglia, Federico è riuscito a vincere il titolo grazie al suo tennis pulito e alle sue ottime doti di resistenza; ma l’arma vincente è stata la sua grandissima forza di volontà che l’ha sostenuto durante i momenti più faticosi e che gli ha permesso di non arrendersi mai di fronte alle difficoltà.
Intervistiamo il giovane Federico assieme al suo allenatore a margine del torneo padovano che lo ha visto trionfare appunto sia in singolare che in doppio.
Federico, a Padova hai conquistato il titolo sia in singolare che in doppio, per la seconda volta quest’anno. Sei contento della tua settimana?
È stata una finale molto lunga e molto dura: il mio avversario, il tedesco Lasse Poertner, era molto bravo, durante il torneo aveva vinto facilmente molte partite, io ce l’ho messa tutta per batterlo e alla fine sono riuscito a vincere. Così ho anche vendicato il mio compagno di allenamenti Christian Capacci che con lui aveva perso ai quarti di finale. Con Matteo Covato ho vinto anche il titolo di doppio in una partita combattutissima vinta per 16-14 al tiebreak del terzo set, oltretutto annullando tre match point! Ho giocato la finale di doppio dopo che la mattina avevo vinto la semifinale del singolare, ed è finita alle dieci e mezza di sera, due partite lunghissime in un giorno solo. Sono stato molto contento di come ho giocato per tutto il torneo e soprattutto sono stato bravo a recuperare fisicamente dopo tutte le ore passate in campo tra singolare e doppio, e di essere riuscito ad arrivare al meglio in finale.
A Padova, come in tutte le tappe del circuito Tennis Europe, c’erano tantissimi ragazzi che venivano da fuori Italia. Come ti trovi in questi tornei e quali sono i tuoi prossimi impegni?
Questa settimana sono impegnato con i centri estivi, quindi non sarò a Trieste ma andrò direttamente a Porto San Giorgio. Questi tornei sono importantissimi per la nostra carriera perché mi danno la possibilità di frequentare giocatori stranieri che altrimenti non conoscerei, vedere come si allenano, come si comportano in campo, oltre ovviamente di fare delle nuove amicizie, il che non guasta mai!
Una domanda per l’allenatore, Lorenzo Baldini: dove si allena Federico e come è organizzata una sua giornata di allenamenti?
Ci alleniamo al circolo tennis Dario Zavaglia di Ravenna: il team è composto da me, Lorenzo Baldini, da Marco Tavelli, Ilenia Cantelmi e si è aggiunto ora Luca Pedrola. Una giornata tipo di allenamento estivo di Federico prevede al mattino preparazione atletica in campo, quindi lavoro di consistenza e cesti, mentre nel pomeriggio passiamo alla simulazione di punti e alle rifiniture dei colpi. D’inverno invece vediamo i ragazzi solo 3-4 volte a settimana per un’ora e mezza, cerchiamo di fare il possibile per farli migliorare nel tempo che abbiamo, fortunatamente quest’anno il lavoro svolto, come abbiamo visto, sta dando i suoi frutti
Cosa imparano maggiormente i ragazzi in tornei come quelli del circuito Tennis Europe?
Questi tornei servono alla crescita soprattutto personale dei ragazzi, che imparano a vivere una settimana di torneo, a gestire le pause e a capire come funziona la routine: ambientarsi, mangiare, dormire fuori, vedere come si muovono gli altri avversari, come si comportano dentro e fuori dal campo. Il tennis per loro da qui in avanti si farà sempre più duro quindi devono imparare da subito a fare tutto proprio come gli adulti, anche se sulla carta di identità di fianco all’età c’è scritto 12 anni
Domanda per entrambi: qual è la caratteristica più pregevole di Federico?
Lorenzo: “Senza dubbio la resilienza, lui è ha questa capacità di reinventarsi bene in tutte le situazioni, anche scomode, di reagire bene nelle situazioni più difficili: anche a Maglie ha annullato due match point nel secondo set per poi vincere al terzo. Anche in semifinale a Padova ha avuto un match molto duro contro Daniele Rapagnetta, a cui è seguita poi la finale di doppio terminata alle dieci e mezza. La mattina dopo era come se non avesse giocato per tutte quelle ore: doccia, colazione e via di nuovo in campo!”
Federico ascolta attentamente la risposta del suo allenatore, poi ci pensa e con un sorriso orgoglioso a trentadue denti dice: “Sì, però bisogna dire che ho anche un bel rovescio!”